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Gli studenti dell’Upo donano tre scanner agli ospedali di Novara, Alessandria e Vercelli

Le associazioni di studenti ed ex studenti dell’Università del Piemonte Orientale, 6023 Ets, Jeupo Ets e Esn (Erasmus Student Network) si sono attivate per sostenere gli ospedali del territorio facendo partire una campagna di raccolta fondi: “Insieme con Upo vs covid 19” che si è conclusa con 4.522,77 euro. Le donazioni sono state versate tramite la Fondazione Franca Capurro che ha acquistato tre Body Temperature Scanner e li ha consegnati agli ospedali di Novara, Alessandria e Vercelli.

«Mi ha fatto molto piacere, anche in qualità di ex allievo dell’Università del Piemonte Orientale, poter partecipare attivamente a questa raccolta fondi promossa dagli studenti – dichiara Filippo Arrigoni, il presidente della Fondazione Capurro -. Faccio i miei complimenti a questi ragazzi che si sono dimostrati da subito consapevoli della gravità dell’emergenza che abbiamo dovuto fronteggiare e dell’incredibile sforzo organizzativo a cui sono sottoposte le strutture ospedaliere. L’acquisto di questi Body Temperature Scanner permette di velocizzare l’accesso dei pazienti, contribuendo alla sicurezza del personale sanitario: un elemento fondamentale, anche per la tutela della salute pubblica, per il quale la nostra Fondazione si è adoperata fin dall’inizio dell’epidemia. Ora più che mai – conclude Arrigoni – enti e organizzazioni devono continuare a “fare rete” per cercare di utilizzare al meglio le risorse che sono a disposizione, facendo fronte comune per rispondere in modo più possibile tempestivo e concreto alle tante necessità dei nostri territori».

 

 

Carmen Aina, delegata del rettore per la Rete Università per lo Sviluppo Sostenibile e garante di questa campagna, dichiara: «L’emergenza sanitaria ha rivoluzionato la nostra quotidianità, facendo emergere la fragilità umana. Tuttavia, malgrado le criticità e il distanziamento sociale, gli studenti Upo hanno trovato il modo di far sentire la propria vicinanza alle persone impegnate in prima linea alla lotta al Covid-19. Nel ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla raccolta fondi, vorrei anche sottolineare il senso di appartenenza al territorio del Piemonte Orientale e l’attenzione verso i più bisognosi manifestati dai nostri studenti, aspetti che ci fanno ben sperare per il futuro».

L’Associazione 6023 Ets dichiara: «Ci teniamo a ringraziare tutti coloro che hanno donato una quota per raggiungere questo risultato. Come Associazione di promozione sociale, ci siamo da subito impegnati per, nel nostro piccolo, aiutare gli operatori sanitari del nostro territorio e siamo felici di aver potuto donare i Body Temperature Scanner a tutti e tre gli ospedali. Ringraziamo la Fondazione Capurro per l’aiuto concreto, la professoressa Aina per averci dato sostegno prima, durante e a conclusione della campagna, il Rettore e tutta la comunità dell’Università del Piemonte Orientale per aver dimostrato grande solidarietà».

«In difficili momenti come questi siamo lieti di aver raggiunto questo scopo grazie alla comunità del Piemonte Orientale che ha risposto con forza ai valori di condivisione e altruismo – dicono dall’associazione Esn Piemonte Orientale. «Il nostro ringraziamento va a tutte le persone, studenti, ex-studenti, professori, operatori e amici che hanno reso possibile questa piccola grande azione che riflette lo spirito del nostro Ateneo. Auguriamo alle strutture ospedaliere un buon proseguimento del lavoro e anche a tutti coloro che hanno contribuito alla gestione di questa iniziativa, dimostrandosi attenti alle necessità collettive».

Da Jeupo Ets dicono: «Non possiamo che essere orgogliosi che la nostra Associazione abbia preso parte a questa raccolta fondi in favore degli ospedali dei territori dove la nostra Università ha sede. Essere studenti Upo vuol dire far parte di una grande famiglia ed essere sempre in prima fila per proteggere e aiutare la nostra comunità. Il senso di appartenenza al nostro Ateneo c’è e questa ne è la dimostrazione. Siamo orgogliosi di essere universitari e ci teniamo a ringraziare 6023 e ESN per aver abbracciato insieme a noi l’iniziativa, la professoressa Aina, il rettore, Filippo Arrigoni, tutti gli studenti e professori dell’Upo e chiunque abbia sostenuto questo piccolo gesto che a gran voce dice: l’Upo c’è».

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