Gioco d’azzardo, Rossi: «Dal centrodestra blitz contro le tutele»

Gioco d’azzardo: è botta e risposta Palazzo Lascaris fra il consigliere del Pd Domenico Rossi e l’assessore alle Attività produttive Andrea Tronzano. Per l’esponente novarese dei “dem” quello compiuto dalla Giunta e dalla sua maggioranza «è stato un vero e proprio assalto alla legge sul gioco d’azzardo patologico», ma critiche sono andate anche agli interventi sulle cave e sulla caccia.

L’accusa di Rossi muove dal presupposto che da parte del centrodestra che guida la Regione sarebbe stata attuata «una vera e propria forzatura al regolamento. Oltre ad aver contingentato i tempi della discussione sul cosiddetto “omnibus” – ha continuato Rossi – è stato inserito un emendamento da parte dell’Esecutivo con il quale di fatto si ripresenta la proposta di legge della Lega per modificare la legge sul gioco d’azzardo patologico».

 

 

Mutamento «che farebbe decadere gli obblighi di distanza degli apparecchi dai luoghi sensibili per tutti i gestori in possesso della licenza alla data di entrata in vigore della legge». Ma la gravità di questa scelta, sempre secondo Rossi, è rappresentata dai modi: «Si è trattato di un autentico colpo di mano, un raid a fari spenti. Leggi e regolamenti esistono per tutelare i più deboli. Si è trattato invece dell’ennesima prova dell’allergia al dialogo e alla democrazia da parte di questo centrodestra».

L’assessore Tronzano, direttamente chiamato in causa, replica ritenendo che quelle della minoranza «sono strumentalizzazioni. Oggi il problema dei piemontesi è il lavoro e noi vogliamo salvare posti. Salvaguardare l’occupazione rappresenta la massima urgenza». Per l’esponente della Giunta Cirio il “proibizionismo” in un settore come quello delle macchinette potrebbe «aprire all’illegalità», mentre «garantire il gioco legale vorrebbe dire limitare le infiltrazioni da parte della criminalità». Nella sostanza, anche nel comparto del gioco «ci sono migliaia di lavoratori, uguali agli altri e non meno importanti, che soffrono e che devono avere delle risposte».

Circa i tempi di presentazione dell’emendamento, Tronzano ha affermato: «Nessun blitz, ma solo la constatazione dell’urgenza di portare un aiuto anche agli addetti di questo settore, salvaguardando la libertà d’impresa e aiutare la legalità».

 

 

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Luca Mattioli

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Gioco d’azzardo, Rossi: «Dal centrodestra blitz contro le tutele»

Gioco d’azzardo: è botta e risposta Palazzo Lascaris fra il consigliere del Pd Domenico Rossi e l’assessore alle Attività produttive Andrea Tronzano. Per l’esponente novarese dei “dem” quello compiuto dalla Giunta e dalla sua maggioranza «è stato un vero e proprio assalto alla legge sul gioco d’azzardo patologico», ma critiche sono andate anche agli interventi sulle cave e sulla caccia. L’accusa di Rossi muove dal presupposto che da parte del centrodestra che guida la Regione sarebbe stata attuata «una vera e propria forzatura al regolamento. Oltre ad aver contingentato i tempi della discussione sul cosiddetto “omnibus” - ha continuato Rossi - è stato inserito un emendamento da parte dell’Esecutivo con il quale di fatto si ripresenta la proposta di legge della Lega per modificare la legge sul gioco d’azzardo patologico».     Mutamento «che farebbe decadere gli obblighi di distanza degli apparecchi dai luoghi sensibili per tutti i gestori in possesso della licenza alla data di entrata in vigore della legge». Ma la gravità di questa scelta, sempre secondo Rossi, è rappresentata dai modi: «Si è trattato di un autentico colpo di mano, un raid a fari spenti. Leggi e regolamenti esistono per tutelare i più deboli. Si è trattato invece dell’ennesima prova dell’allergia al dialogo e alla democrazia da parte di questo centrodestra». L’assessore Tronzano, direttamente chiamato in causa, replica ritenendo che quelle della minoranza «sono strumentalizzazioni. Oggi il problema dei piemontesi è il lavoro e noi vogliamo salvare posti. Salvaguardare l’occupazione rappresenta la massima urgenza». Per l’esponente della Giunta Cirio il “proibizionismo” in un settore come quello delle macchinette potrebbe «aprire all’illegalità», mentre «garantire il gioco legale vorrebbe dire limitare le infiltrazioni da parte della criminalità». Nella sostanza, anche nel comparto del gioco «ci sono migliaia di lavoratori, uguali agli altri e non meno importanti, che soffrono e che devono avere delle risposte». Circa i tempi di presentazione dell’emendamento, Tronzano ha affermato: «Nessun blitz, ma solo la constatazione dell’urgenza di portare un aiuto anche agli addetti di questo settore, salvaguardando la libertà d’impresa e aiutare la legalità».    

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