Da Betlemme a Sillavengo. La mia vita stellata tra i fornelli

Giovanni Ruggieri, nato nella città palestinese e poi trasferito in provincia di Novara, dopo esperienze tra Milano, Varese e le Langhe, sarà lo chef del ristorante sociale di via Ansaldi

«Mi chiamo Giovanni Ruggieri, con la “i” mi raccomando, sono nato a Betlemme ma cresciuto a Sillavengo».
E pensi sia una battuta. «Sono nato davvero a Betlemme – ripete ridendo – mio padre lavorava per i Salesiani e i primi cinque anni li ho passati lì. Parlo, vabè oltre l’arabo, italiano, francese, inglese; il tedesco non ce l’ho fatta, è troppo difficile».
L’arabo, invece. «Beh, quando vivi in un luogo dove parlano solo quella determinata lingua, la impari per forza» aggiunge ridendo ancora.
E questo è vero. «Qui, in via Ansaldi 4, a metà novembre, negli spazi gestiti dalla cooperativa Gerico (leggi qui) aprirò il nuovo ristorante sociale che si chiamerà L’orto in cucina».

Giovanni Ruggieri, con la i, classe 1984, nato a Betlemme ma cresciuto a Sillavengo, sembra un adolescente appena diplomato, invece è uno chef, considerato una promessa dell’arte culinaria, che ha lavorato in alcuni dei ristoranti stellati di Milano, Varese e nelle Laghe e avuto come Maestri altrettanti chef stellati quali Enrico Crippa e Alfredo Chiocchetti. Nel 2013 è stato tra i dieci migliori chef del Fuorisalone e nello stesso anno ha vinto il premio Identità Golose. Con De Agostini ha pubblicato “Il Sommelier della Birra”, tradotto in cinque lingue, e collabora con la prestigiosa rivista “La cucina Italiana”.

Dalle stelle al ristorante sociale? «Sì e grazie alle esperienze maturate in oltre vent’anni di lavoro potrò mettere in pratica quello che ho imparato in un contesto di casa e tradizione – commenta Ruggieri con fierezza -. I piatti saranno semplici e di stagione, ma realizzati con tecniche stellate. Oltre alla carne, ci sarà sempre un’alternativa vegetariana, vegana e per celiaci grazie ai prodotti del nostro orto sociale e alla collaborazione con i produttori e le aziende del territorio. Anche la cantina sarà sociale a tutti gli effetti con le bottiglie prodotte nelle Langhe da cooperative di disabili».

Il ristorante sarà aperto giovedì, venerdì e sabato sera «e tra i progetti c’è anche quello di dare inizio a corsi di cucina destinati a utenti collocati in un percorso di reinserimento sociale».

Condividi:

Facebook
WhatsApp
Telegram
Email
Twitter

Condividi l'articolo

© 2020-2024 La Voce di Novara - Riproduzione Riservata
Iscrizione al registro della stampa presso il Tribunale di Novara

Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

SEGUICI SUI SOCIAL

Sezioni