«Pronto, Spagnolo, mi serve un po’ di “bianca”». «Vieni vicino al ponte per Ghislarengo», uno dei messaggi di risposta più frequenti. Il gruppo di nordafricani, alcuni dei quali conosciuti con diversi altri «alias» come appunto «Lo Spagnolo», aveva trasformato i boschi dell’Est Sesia novarese in un vero e proprio market della droga a cielo aperto, dove si poteva acquistare di tutto, cocaina, eroina, hashish e marijuana, a prezzi variabili. C’era chi preparava le dosi e chi a turno le consegnava dopo aver preso appuntamento per telefono e aver concordato il luogo, e ancora chi aveva il compito di sorvegliare la piazza di spaccio.
E una delle tante indagini dei carabinieri in zona, che dalla fine del 2019 aveva consentito di monitorare una lunga serie di cessioni, si è conclusa in tribunale con la condanna del marocchino A.S., 41 anni, detto «Lo Spagnolo», a 6 anni e mezzo di reclusione e 17.400 euro di multa per vari episodi di spaccio, e del connazionale A.A., 28 anni, accusato di una sola cessione, a 4 anni e 1 mese di reclusione e 30 mila euro di multa, con l’interdizione in perpetuo dai pubblici uffici per entrambi. Il giudice ha inflitto pene addirittura superiori rispetto a quelle chieste dal pm, ovvero 4 anni per il primo e 3 anni per il secondo. I difensori, invece, avevano chiesto l’assoluzione sostenendo che non c’erano prove certe di una identificazione degli imputati, dal momento che i consumatori erano stati molto sommari nelle descrizioni dei pusher. Ricorreranno in appello.
Altri coimputati erano usciti di scena con riti alternativi in udienza preliminare, mentre alcuni sono irreperibili.
Al centro del processo numerose vendite di droga gestite da un gruppo di pusher molto più vasto, avvenute nei territori di Carpignano Sesia, Mandello Vitta e Sillavengo. In aula uno degli investigatori dell’Arma ha evidenziato come si tratta di zone in cui a più riprese arrivano segnalazioni dei cittadini relativamente a gruppi di spacciatori che si spostano fra i boschi e le campagne. Erano stati quindi fatti pedinamenti, monitoraggi, e ascoltati numerosi consumatori e frequentatori di quelle aree, in particolare il parco Scimbla di Carpignano: pagavano 20 euro per un grammo di eroina, molto di più per la cocaina, che arrivava anche a 60, 70 euro a grammo. E gli appuntamenti venivano presi per telefono.
Da lì, anche grazie a riconoscimenti fotografici, si era arrivati a identificare i presunti venditori. In qualche sopralluogo i carabinieri avevano sequestrato bilancini e denaro contante. Lo Spagnolo, fra l’altro, era un personaggio già noto perché arrestato in una precedente operazione assieme ad altre 17 persone: ha già alle spalle una condanna a 4 anni e 2 mesi in primo grado.







