La pedonalizzazione di piazza Martiri entra ufficialmente nella fase progettuale. Il consiglio comunale di oggi, 22 dicembre, ha fatto da palcoscenico alla presentazione dell’idea che punta a trasformare uno degli spazi simbolo di Novara in una grande piazza libera dalle auto, più verde e più vivibile. Un intervento che, nelle parole del sindaco Alessandro Canelli, «non è solo una riqualificazione, ma un cambio di visione sul modo di vivere il centro città».
Il progetto è nato dal lavoro di analisi condiviso tra il comune di Novara, la Soprintendenza e il Politecnico di Milano, con cui l’amministrazione ha stipulato una convenzione per una consulenza su spazi pubblici e arredo urbano. «L’apertura del parcheggio sotterraneo di piazza Martiri ha rappresentato la condizione decisiva per immaginare una trasformazione radicale dell’area» ha spiegato Canelli.
Gli obiettivi indicati ai progettisti sono chiari: completa pedonalizzazione della piazza, eliminazione delle barriere architettoniche, rimozione delle auto e dei manufatti disomogenei, miglioramento del comfort ambientale e della fruibilità, messa a dimora di circa 40 alberi, vasche d’acqua a raso e fontane zampillanti. Un disegno che guarda anche alla storia del luogo. «Dallo studio storico – ha spiegato Canelli – emerge che già nell’Ottocento la piazza ospitava filari di alberi. Recuperare questa memoria significa restituire identità a uno spazio che nel tempo si è riempito di auto».
La nuova piazza sarà pavimentata ex novo con materiali di pregio, come la pietra di Luserna e il granito di Montorfano. Gli alberi, ginkgo biloba e aceri, saranno disposti in doppio filare lungo il Teatro Coccia, formando due semicerchi che abbracciano e valorizzano il monumento a Vittorio Emanuele II. Sul lato opposto, un filare unico separerà la piazza dalla viabilità, che resterà aperta. Le vasche d’acqua e le fontane a raso richiameranno simbolicamente il tema delle risaie e del legame con il territorio.
Il progetto non si fermerà a piazza Martiri, ma si estenderà a largo Costituente e piazza Puccini, con l’obiettivo di creare un’area omogenea e coerente nel cuore della città. I grandi eventi, come fiere e street games, troveranno invece collocazione in altri spazi: «C’è un interesse superiore – ha sottolineato il sindaco – che ci impone di non bloccare questa trasformazione».
Dal punto di vista procedurale, il progetto ha già ottenuto il via libera della Soprintendenza, con alcune prescrizioni su materiali, alberature e illuminazione. L’intervento sarà diviso in due fasi: una prima orizzontale, dedicata a cantierizzazione, sottoservizi e pavimentazione, e una seconda verticale, per alberi e arredi. L’iter amministrativo dovrebbe partire a gennaio, mentre i lavori veri e propri ad aprile – con la chiusura totale della piazza – per una durata complessiva stimata tra i 10 e i 12 mesi.
«Le risorse in campo ammontano a circa 3,5 milioni di euro: 2,5 milioni già stanziati dal Comune, in parte recuperati dalla monetizzazione del parcheggio sotterraneo, e circa 1 milione da risorse esterne che non indebitano i cittadini novaresi», ha illustrato Canelli. Il dibattito in aula ha evidenziato consensi ma anche nodi aperti: Rossano Pirovano (Pd) ha chiesto chiarimenti sui dehors e sulla viabilità, sottolineando la necessità di garantire una reale “viabilità lenta” in uno spazio con alta concentrazione di pedoni, mentre il capogruppo dem Nicola Fonzo ha allargato lo sguardo: «Questa operazione pone inevitabilmente il tema del traffico e del piano della mobilità. Con una piazza così, prima o poi, le auto dovranno fare un passo indietro».
Un tema che l’amministrazione non elude, ma che Canelli ha ricondotto dentro un quadro di gradualità e metodo. Richiamando il Piano urbano della mobilità sostenibile già approvato, il sindaco ha aperto alla possibilità di ulteriori approfondimenti e aggiustamenti, distinguendo però tra la pedonalizzazione del centro storico e la necessità di garantire una mobilità funzionale nelle aree limitrofe. «Studiare e capire è giusto – ha spiegato – ma senza stravolgere un sistema che oggi, nel complesso, regge».
La pedonalizzazione di piazza Martiri si inserisce così in una visione più ampia e non episodica, che prova a tenere insieme qualità dello spazio pubblico, tutela storica e sostenibilità, senza forzature improvvise. Un progetto ambizioso, che guarda oltre la fine del mandato amministrativo e porta con sé l’impronta di una scelta di lungo periodo.
Più che un punto di arrivo, piazza Martiri diventa quindi un punto di partenza: una trasformazione che non promette soluzioni immediate a tutti i nodi della città, ma che prova a indicare una direzione. E che affida al tempo, al confronto e alle amministrazioni future il compito di completare una visione che, oggi, comincia a prendere forma.












