L’inaugurazione del parcheggio interrato di fianco al duomo ha riportato al centro del dibattito politico cittadino il tema della sosta e, soprattutto, il rapporto tra il comune di Novara e la società concessionaria Nord Ovest Parcheggi. La commissione di oggi, 15 dicembre, convocata per fare il punto sulle tariffe, si è rapidamente trasformata in un confronto più ampio sui termini della concessione e sulla sostenibilità economica del sistema.
Ad aprire i lavori è stata l’assessora all’Ambiente e alla Mobilità sostenibile Elisabetta Franzoni, che ha chiarito come il parcheggio del duomo sia un’opera privata su area privata della Curia e che, allo stato attuale, l’amministrazione non prevede modifiche al piano della sosta negli stalli blu. Una precisazione che però non ha fugato i dubbi sollevati dalle opposizioni.
Il capogruppo Pd Nicola Fonzo ha posto il tema delle tariffe e delle esenzioni: il parcheggio sotterraneo applica costi diversi rispetto alla sosta in superficie e non riconosce le stesse agevolazioni previste sulle strisce blu. Un elemento che, secondo Fonzo, crea una distorsione evidente in un’area dove parcheggi di superficie e struttura interrata diventano concorrenti diretti. Da qui le domande: se siano previste modifiche al piano della sosta, se il gestore del parcheggio sotterraneo coincida, di fatto, con Nord Ovest Parcheggi e se siano state avanzate richieste di revisione delle tariffe o dei perimetri di concessione.
Una linea condivisa dal Movimento 5 Stelle. Il capogruppo del M5S Mario Iacopino ha ribadito la contrarietà all’affidamento della sosta a un soggetto privato, sottolineando non solo le differenze tariffarie ma anche quelle sugli orari: «Si paga h24 e anche nei festivi. È evidente che, in queste condizioni, il cittadino si chiede perché dovrebbe scendere nel parcheggio sotterraneo la domenica, quando fuori non si paga».
A rendere il quadro più delicato sono però i numeri del bilancio di Nord Ovest Parcheggi. Secondo i dati disponibili sul sito del Comune, nel 2024 la società ha incassato dagli utenti poco più di 3,3 milioni di euro, a fronte di canoni dovuti al Comune per oltre 3,78 milioni. Di questi, ne sono stati versati effettivamente circa 2,68 lasciando un residuo non pagato di oltre 1,1 milioni di euro solo per l’anno in esame. A questo si aggiungono circa 746 mila euro relativi al 2023, ancora pendenti. Complessivamente, quindi, il debito della società nei confronti del Comune si avvicina a 1,85 milioni di euro.
Dati che fotografano una situazione strutturalmente in rosso: la concessionaria incassa meno di quanto dovrebbe versare e accumula, anno dopo anno, residui non saldati. È su questo squilibrio che si innestano i due ricorsi al Tar presentati da Nord Ovest Parcheggi, come ha spiegato il dirigente della Polizia locale Paolo Cortese. Il primo riguarderebbe il diniego del Comune alla revisione del piano tariffario, il secondo la mancata modifica del perimetro degli stalli concessi. In entrambi i casi, la società lamenta la perdita di sostenibilità del proprio Piano economico-finanziario. Secondo quanto riportato in aula, il contenzioso è in corso ed è seguito dall’ufficio legale dell’ente.
Nel dibattito è intervenuto anche il sindaco Alessandro Canelli, rivendicando la necessità di garantire un servizio di accesso al centro storico in una città che non può permettersi di rinunciare del tutto all’auto. Il primo cittadino ha ricordato che il Comune incassa il 69% degli introiti della concessione, con un canone minimo fissato a 1,95 milioni di euro, e che la perdita prevista dalla pedonalizzazione di piazza Martiri non incide su questa soglia. Allo stesso tempo ha ammesso che il sistema va ripensato: è in corso un’interlocuzione con Nord Ovest Parcheggi per rivedere i perimetri della concessione e superare l’attuale coesistenza di tariffe diverse nella stessa area urbana.
Una trattativa complessa, tra vincoli contrattuali, ricorsi pendenti e conti in sofferenza, che rende evidente come la partita della sosta a Novara non si giochi solo sul costo di un’ora di parcheggio, ma sull’equilibrio – oggi fragile – tra interesse pubblico e sostenibilità economica della concessione.







