Rubavano l’oro rosso in ditte dismesse: due condanne a 7 anni per la banda del rame

A.P., 54 anni, di San Pietro Mosezzo, ritenuto il dominus, e il genero R.B., ventenne avrebbe partecipato ad alcuni colpi

Erano specializzati in furti di rame, rubato in ditte ormai dismesse o in centraline per poi essere reintrodotto nel mercato con l’obiettivo di fare profitti. Profitti che c’erano, visto che alcuni dei ladri avevano un tenore di vita particolarmente elevato, non compatibile con le loro attività lavorative.

Due componenti della banda scoperta dalla polizia nell’ambito di un’indagine partita nel 2022, A.P., 54 anni, di San Pietro Mosezzo, ritenuto il dominus, e il genero R.B., ventenne che avrebbe partecipato ad alcuni colpi, sono stati condannati rispettivamente a 7 anni e mezzo di carcere il primo, e 7 anni e 2 mesi il secondo, per associazione per delinquere. Il pm aveva chiesto 8 e 6 anni, mentre le difese avevano puntato sull’assoluzione, sostenendo che non c’era alcuna prova di un gruppo organizzato. Scontato l’appello.

Fra i reati contestati almeno sei furti commessi province di Novara, Milano e Pavia. Tutto è cominciato, hanno spiegato i poliziotti nel corso del processo, col sequestro di un furgone nell’aprile 2022, durante un normale controllo: all’interno erano stati trovati 1.700 chili di rame. Alcuni particolari avevano attirato l’attenzione dei poliziotti, ad esempio il fatto che il conducente aveva intestati a suo nome 21 mezzi. Da qui il via a una serie di approfondimenti.

Col passare del tempo, anche grazie alle intercettazioni, era poi emersa una vera e propria associazione per delinquere con base a San Pietro Mosezzo, con un capo e collaboratori, che rubavano l’«oro rosso» in centraline o in ditte per poi «ripulirlo» grazie a un passaggio in un impianto del Biellese. C’era stato poi anche un arresto in flagranza, perché nel settembre di quell’anno gli agenti avevano intercettato alcuni dei ladri nei pressi di una centrale termoelettrica alle porte di Novara. Da quell’episodio si è poi arrivati ad allargare il cerchio anche ai riciclatori dei guadagni, già condannati in udienza preliminare con riti alternativi.

Complessivamente, nei mesi dell’indagine, sono stati recuperate circa 3 tonnellate di rame.

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