Sulle strade novaresi tornano a crescere incidenti e morti

I dati 2024 da Aci-Istat indicano un'inversione di tendenza rispetto all'anno prima. Ma è anche un ritorno alla normalità pre-pandemia. Tra i 14 morti 6 motociclisti, 1 pedone e 1 ciclista. Oltre due terzi degli incidenti avviene su strade urbane. Il venerdì giorno più pericoloso

Tornano ad aumentare nel 2024 gli incidenti con lesioni alle persone, portando più morti e più feriti sulle strade della provincia di Novara rispetto all’anno precedente, quando invece si era registrato un calo rispetto al 2022. Tra i 14 morti 6 sono motociclisti più un ciclista e un pedone, a conferma dell’alto numero di incidenti che coinvolgono “utenti vulnerabili” e due ruote.

Lo si rileva dai dati del recente report di Aci e Istat, accompagnato da quello elaborato dalla Regione Piemonte. 

Confortanti, invece, le stime preliminari per il 2025, che indicano una diminuzione degli incidenti (-1,5%), accompagnata da un più consistente calo di morti (-6,8%, ma non sulle autostrade dove aumentano: +4,4%) secondo i dati diffusi dall’Istat solo a livello italiano sui primi sei mesi dell’anno in corso. Così il Ministero dei Trasporti ha sottolineato come il calo di vittime avvenga “a distanza di circa un anno dall’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada”.

L’INCIDENTALITA’ DEL 2024 

Lo scorso anno in Italia sono avvenuti 173.364 incidenti con lesioni a persone (+4,1% sul 2023) con 3.030 morti (dato stabile sull’anno prima: -0,3%) e 233.853 feriti (+4,1%). Andamento analogo in Piemonte con 10.487 incidenti (+4,6%), 171 morti (-3,9%) e 13.919 feriti (+5,6%).

Oltre due terzi degli incidenti avvengono su strade urbane (73,2% in Italia e 70,7% in Piemonte) mentre una quota ridotta è in autostrada (5,4% in Italia e 7,4% in Piemonte). Il luogo più pericoloso è il rettilineo (metà degli incidenti in Italia), seguito dagli incroci (32,5%) con larga maggioranza di quelli urbani, quindi dalle curve (11,1%). La maggior parte degli incidenti avviene tra veicoli (71,2%) ma più di uno su dieci (11%) vede l’investimento di un pedone. Tra le cause prevalgono gli scontri (49,9%) e i tamponamenti (17,5%).

In Italia solo tre province (Verbano-Cusio Ossola, Campobasso e Gorizia) nel 2024 mostrano di aver raggiunto l’Obiettivo 2030 della Commissione Europea (il cosiddetto “Road Safety Policy Framework 2021-2030” che chiede a fine decennio il dimezzamento del numero dei morti sulle strade registrato nel 2019), mentre altre 33, tra cui Novara, sono mediamente in un trend di calo che, se mantenuto, lo farà raggiungere. Non ancora alla portata dell’Obiettivo 2030 sono 19 province (e la regione Piemonte) pur con la tendenza al calo e altre 44 province tuttora con il dato in crescita.

IN PROVINCIA DI NOVARA

Gli incidenti stradali con lesioni nel 2024 sono stati 996, il 6,1% in più dei 939 nel 2023. In aumento anche i morti (14 contro i precedenti 11, +27,3%) e i feriti (1.368 contro i precedenti 1.311, +4,3%). Con questi dati la nostra provincia ha un indice di mortalità 1,41 (comunque 81ª in Italia e 6ª in Piemonte in una classifica di maggiore incidentalità), ma è la provincia piemontese con più incidenti per numero di veicoli circolanti.

Anche nel Novarese il maggior numero di incidenti (678, il 68,1%) è avvenuto sulle strade urbane, facendo registrare 4 morti e 895 feriti (il 65,4% del totale). Tra i comuni con più eventi c’è Novara (413, oltre il 41% del totale) dove si sono registrati anche 3 morti, poi Borgomanero (57 incidenti, 2 morti), quindi, sena nessun decesso, Trecate (52), Galliate (38) e Arona (33). Nel comune di Suno 3 morti su 11 incidenti. 

Analogamente ai dati nazionali e regionali natura e caratteristiche degli incidenti: il 48,8% (486 eventi) è avvenuto in rettilineo e il 30,7% ad un incrocio (306, di cui 261 su strade urbane); 717 (72%) sono accaduti tra veicoli e 113 (11,3%) tra veicolo e pedone; lo scontro è stato causa di 466 (46,8%) incidenti e 208 (20,9%) sono stati i tamponamenti.

UTENTI VULNERABILI E DUE RUOTE

Se la maggior parte degli incidenti riguarda le autovetture (1.307 nel Novarese, il 71,7% dei 1.822 veicoli coinvolti), uno sguardo particolare è dato ai cosiddetti “utenti vulnerabili” e alle due ruote.

Anzitutto i pedoni con 113 investimenti nel Novarese (11,3% del totale degli incidenti) e 132 le persone coinvolte nel 2024 (furono 94 l’anno prima), quasi un terzo (32,6%, appena sopra la media nazionale) nella fascia con 65 e più anni di età. Tra i 14 morti nel Novarese 1 è un pedone. Un decesso anche fra i ciclisti coinvolti in 126 incidenti (-5,3% rispetto al 2023) e nessuno tra i 30 conducenti di monopattino coinvolti (25 lo scorso anno).

In tutta Italia in calo i decessi di pedoni (470 in tutto, record a Roma) e di ciclisti (185), in aumento tra i “monopattinisti” (23).

Ci sono poi le due ruote: nel Novarese oltre la metà dei morti, 6, è di persone su moto e ciclomotori, coinvolti in 195 incidenti, il 15,4% in più dell’anno prima. Incidenti in aumento anche a livello nazionale: in Italia si sono contati in complesso 891 vittime, il 93% tra i motociclisti e il rimanente tra i conducenti di ciclomotore.

Infine una curiosità: la maggior parte degli incidenti nel Novarese (il 16,4%) è avvenuta di venerdì.

SPOSTAMENTI, RITORNO ALLA NORMALITA’

Il report di Aci e Istat conclude con alcune caratteristiche generali. Il 2024 ha rappresentato, anche nelle abitudini di spostamento, un ritorno alla normalità: la fine della didattica a distanza e il forte ridimensionamento dello “smart working” hanno riportato ai modelli di prima della pandemia, con l’aggiunta dell’aumento di trasporto merci e logistica, effetto diretto della forte crescita dell’e-commerce a partire dal 2020.

Le autovetture si stanno rivelando più sicure spostando più rischio sulle due ruote: il 32% dei feriti in Italia è stato tra i motociclisti.

Il report spiega anche che “tra i comportamenti errati alla guida si confermano come più frequenti la distrazione, il mancato rispetto della precedenza e la velocità troppo elevata”. La distrazione causa il 37,8% degli incidenti. Inoltre “la prima causa di incidente sulle strade urbane è il mancato rispetto delle regole di precedenza o semaforiche”.

Uno sguardo alle sanzioni comminate dalle forze di polizia (aumentate dell’1,9% rispetto al 2023): divieto di sosta ed eccesso di velocità i comportamenti più sanzionati.

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Immagine di Antonio Maio

Antonio Maio

Nato a Lecco il 26 febbraio 1957, vive a Novara dal 1966. Giornalista dal 1986 ha svolto la professione quasi esclusivamente ai settimanali della Diocesi di Novara fino a diventarne direttore.