Quella sul Teatro Coccia è una saga dove la trama sembra ripetersi ogni volta: da un lato le accuse del teatro, dall’altro la difesa della Regione. E, infatti, anche questa volta dopo ultime le denunce del presidente Fabio Ravanelli in merito ai contributi regionali per il teatro, è arrivata la replica dell’assessora regionale Marina Chiarelli in quota Fdi che ha difeso il suo operato dagli attacchi, a onor del vero senza contraddittorio, emersi prima in commissione consiliare e subito dopo in consiglio comunale.
Chiarelli ha annunciato che: «La convenzione con il Teatro Coccia per il triennio 2025-2027 è stata deliberata dalla giunta e sarà rinnovata a metà dicembre. La Regione ha confermato il contributo da 500mila euro per il 2025». Una cifra che è evoluta nel tempo, passando dai dai 230.000 euro annui del 2015, fino ai 500.000 euro stabilizzati dal 2020, su un bilancio complessivo di circa 3,5 milioni.
«La Regione è pienamente consapevole delle difficoltà economiche che da tempo gravano sul teatro e per questo ha lavorato in sinergia con il comune di Novara per costruire un quadro più solido e funzionale» ha aggiunto Chiarelli che ha spiegato anche come la nuova convenzione dovrebbe essere in grado di rendere la gestione più snella e i tempi più certi: «Ci sarà la possibilità di rendicontare il contributo regionale tramite perizia asseverata, riducendo i passaggi burocratici e la facoltà per il comune di Novara di anticipare il contributo regionale, così da garantire continuità operativa alla Fondazione».
In altre parole, un tentativo di sopperire alle mancanze lamentate dai dirigenti della Fondazione che denunciavano di aver ricevuto solo qualche settimana fa il contributo relativo al 2024. Un anno di scarto tra le spese e la ricezione dei contributi che rende difficoltose le attività del teatro.
Tuttavia Chiarelli ha aggiunto: «Il nostro impegno non è mai venuto meno. Siamo consapevoli del ruolo unico che il Coccia svolge come Teatro di Tradizione e continueremo a sostenerlo con responsabilità e convinzione e abbiamo lavorato con il Comune per introdurre strumenti che rendano più semplici e veloci le procedure, proprio per garantire al teatro la serenità necessaria a una programmazione di alto livello».




