CSV guardano al futuro: confronto nazionale a Palermo per rafforzare la rete del volontariato

Al meeting dei presidenti e direttori promosso da CSVnet hanno partecipato anche CST Novara VCO e CSVnet Piemonte

Tre giorni di confronto, scambio di idee e riflessioni sul presente e sul futuro del sistema dei Centri di servizio per il volontariato: è il bilancio del meeting nazionale dei presidenti e dei direttori dei CSV, promosso da CSVnet e ospitato lo scorso fine settimana a Palermo, capitale italiana del volontariato 2025. All’appuntamento hanno preso parte anche il presidente del CST Novara VCO Carlo Teruzzi, la direttrice Caterina Mandarini e il presidente di CSVnet Piemonte Daniele Giaime.

L’iniziativa ha riunito i rappresentanti dei 49 CSV italiani attorno a momenti di dialogo, tavoli di lavoro e discussioni che hanno messo al centro le sfide che il volontariato e il sistema dei CSV sono chiamati ad affrontare nei prossimi anni. Nel suo intervento di apertura, la presidente di CSVnet Chiara Tommasini ha ricordato come i CSV abbiano saputo costruire negli ultimi anni una rete solida e competente, capace di accompagnare il mondo del volontariato nell’attuazione della riforma del Terzo settore. Una visione ribadita nel manifesto dei CSV, che invita i Centri a diventare agenti di sviluppo del volontariato nei territori, mantenendo al tempo stesso la propria identità locale.

«Il meeting è stato un importante momento di incontro e di confronto – ha affermato il presidente CST Carlo Teruzzi – e le tematiche affrontate sono centrali per il futuro dei CSV e del volontariato. Come presidente ho portato la nostra esperienza, ma da questo meeting porto al CST ancora di più: la visione comune, la consapevolezza che è necessario fare sistema anche per rispondere ai bisogni locali e l’esigenza di coinvolgere sempre più le persone, di costruire alleanze».

Un tema, quello della dimensione territoriale e della cooperazione, ripreso anche da Daniele Giaime: «I CSV piemontesi si sono uniti qualche anno fa con una visione comune, mettendo insieme forze e competenze e generando sostenibilità non solo economica, ma anche sociale e culturale. Siamo convinti che questa sia la strada giusta perché, come è stato ricordato, è a livello regionale che molti stakeholder politici, istituzionali e associativi trovano la loro naturale interlocuzione ed è lì che si costruiscono politiche di welfare, sviluppo locale e partecipazione civica».

Un incontro, dunque, che non si è limitato a fotografare il presente dei CSV italiani, ma che ha tracciato una direzione condivisa per rafforzare il loro ruolo nel sostenere e promuovere il volontariato, sia nei territori sia nel più ampio panorama nazionale.

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