Violenza di genere, la Provincia potenzia la rete: più formazione e interventi mirati sul territorio

Nel 2025 gli sportelli territoriali hanno preso in carico 751 donne, il 62% di cittadinanza italiana e il 38% straniera

Si è tenuto lo scorso 18 novembre l’incontro promosso dalla consigliera provinciale delegata alle Pari Opportunità, Marina Grassani, che ha riunito i referenti del tavolo istituzionale dedicato al Protocollo d’Intesa contro le violenze. L’obiettivo è quello di rafforzare la collaborazione tra tutti i soggetti della rete territoriale e presentare nuovi strumenti formativi per migliorare la prevenzione e la risposta ai casi di violenza di genere, anche alla luce dei dati aggiornati relativi alla provincia di Novara.

Nel corso dell’incontro sono stati presentati i dati del 2025: i Centri Antiviolenza e gli sportelli territoriali hanno preso in carico 751 donne, il 62% di cittadinanza italiana e il 38% straniera. Tra queste, il 48% ha riportato episodi di violenza fisica, il 54% violenza psicologica e il 7% violenza economica. Oltre un terzo dei casi ha coinvolto figli minori, spesso testimoni diretti delle situazioni di maltrattamento. Numeri che, come è stato ricordato, rappresentavano persone reali con storie e percorsi di ricostruzione complessi, resi possibili anche grazie al lavoro della rete territoriale.

Uno dei momenti centrali è stata la presentazione del nuovo progetto formativo destinato agli operatori della Rete Antiviolenza provinciale. Il percorso, nato da una ricerca condotta su uomini autori e donne vittime di violenza, si pone come obiettivo quello di fornire strumenti utili a comprendere le dinamiche relazionali interne alla rete e a rendere più efficace l’intervento degli operatori.

«Vogliamo costruire competenze che tengano insieme l’unicità delle persone in carico e la complessità del ruolo degli operatori», ha spiegato Luz Cardenas, portavoce del team di lavoro, che ha aggiunto quanto sia necessario rendere la rete sempre più solida, coesa e capace di rispondere con empatia e professionalità. Ampio spazio è stato dedicato al confronto con i territori: i rappresentanti dei Centri Antiviolenza dell’area Nord e Sud, insieme agli sportelli territoriali di Arona, Gattinara e AIED e ai consorzi CISA Ovest-Ticino, CISAS e CISS, hanno condiviso le attività di sensibilizzazione realizzate nelle scuole, nel mondo sportivo e in alcuni contesti aziendali.

Importante anche il contributo delle istituzioni: l’ospedale Maggiore ha confermato la prosecuzione dei protocolli di accesso agevolato per le donne vittime di violenza, mentre la Polizia di Stato, rappresentata dal vice ispettore Roberto Musco, ha ribadito l’impegno nelle attività educative rivolte ai giovani. La Prefettura, attraverso l’intervento della dottoressassa Barbara De Stefano, ha ricordato il continuo lavoro di coordinamento necessario per affrontare le situazioni più delicate. Anche la presidente dell’Ordine degli Avvocati, Giulia Ruggerone, ha richiamato l’attenzione sulla crescente mole di fascicoli legati al Codice Rosso e sulla necessità di investimenti adeguati per far fronte a quella che ha definito un’emergenza giuridica.

La Consigliera Grassani ha ribadito l’importanza di mantenere alta l’attenzione sul tema lungo tutto l’anno, non soltanto in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne: «Sappiamo che il tema delle risorse è centrale», ha affermato, «ma è altrettanto fondamentale non abbassare l’attenzione e lavorare in sinergia per offrire risposte concrete alle donne e ai minori coinvolti nei percorsi di uscita dalla violenza».

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