Si è tenuta questa mattina, 21 novembre, nel Duomo di Novara la ricorrenza dedicata alla Virgo Fidelis, patrona dell’Arma dei Carabinieri. La messa è stata celebrata da don Brunello Floriani, che nell’omelia ha ricordato come questa festa «abbracci tutti coloro che, a diverso titolo, sono legati all’Arma» e che hanno servito e continuano a servire «con fedeltà e impegno per la sicurezza e il bene comune».
Il sacerdote ha richiamato il gesto di Pio XII, che nel 1949 istituì la ricorrenza scegliendo il titolo di Virgo Fidelis in riferimento al motto araldico dell’Arma, “Nei secoli fedele”. «Indossare una divisa – ha sottolineato don Floriani – significa assumere una responsabilità che non può mai essere data per scontata. È un impegno da curare e coltivare ogni giorno. Per questo oggi è bello domandare insieme l’aiuto della Vergine».
Alla celebrazione è intervenuto anche il comandante provinciale, colonnello Emilio Palmieri, che ha ricordato come il mese di novembre sia carico di significati per i militari: dal 4 novembre, giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate, alle commemorazioni del 12 novembre, in memoria dei caduti italiani a Nassirya, fino all’anniversario della battaglia di Culqualber, combattuta a Gondar, in Etiopia, dal 6 agosto al 21 novembre 1941 fra italiani e britannici.
Il colonnello Palmieri non ha nascosto il «sapore amaro» che quest’anno accompagna la ricorrenza, dopo la tragedia dei colleghi morti a Verona. «Ricordare non è vuota retorica – ha detto – ma un modo per raccogliere le idee e ritrovare motivazione». Il comandante ha raccontato anche di un intervento in una località della provincia per una situazione familiare degenerata: un giovane minacciava madre e fratello ed era fuggito sul tetto dell’abitazione. «Il comandante di stazione è riuscito a risolvere la crisi in modo pacifico. È un esempio che ricorda quanto siano importanti la dedizione, il sacrificio e la prontezza». Al termine della celebrazione, come da tradizione, sono stati benedetti i mezzi di servizio dell’Arma.




