Rendiconto sociale Inps: Novara provincia che resiste ma con ombre su occupazione e disuguaglianze

Una provincia che tiene, ma che fatica a crescere. È questa l’immagine che emerge dal Rendiconto Sociale 2024dell’INPS di Novara, presentato ieri mattina, 12 novembre: un quadro complessivamente positivo rispetto al contesto regionale, ma segnato da segnali di rallentamento e da diseguaglianze che restano profonde, soprattutto tra uomini e donne.

Lavoro: più posti, ma precari e con stipendi inferiori

Il saldo tra assunzioni e cessazioni rimane positivo, con 2.373 posti di lavoro in più e un totale di 43.469 rapporti attivi. Tuttavia, la crescita rallenta (-3,1% sul 2023) e la qualità del lavoro continua a destare preoccupazione: a dominare sono i contratti a tempo determinato (quasi 17 mila), seguiti da quelli a tempo indeterminato (poco meno di 10 mila), entrambi in calo. In aumento invece i contratti intermittenti, che superano le 2.900 unità (+9,3%).

La provincia di Novara mostra un tasso di occupazione del 66,7%, più basso della media piemontese (69%), mentre la disoccupazione resta stabile al 5,6%. Preoccupa però la crescita della popolazione inattiva, oggi al 29,2%: quasi una persona su tre in età lavorativa non è occupata né cerca lavoro.

Donne al lavoro: più impegnate, ma pagate meno

Ancora una volta, i numeri dell’INPS confermano il divario di genere. Le donne rappresentano il 43% della forza lavoro, ma guadagnano meno e lavorano più spesso part-time. Il loro tasso di occupazione si ferma al 52,6%, 24 punti sotto quello maschile (76,8%), e il 42,3% delle assunzioni femminili è con contratto a orario ridotto (contro il 18,1% degli uomini).

Il tasso di disoccupazione femminile (5,6%) resta superiore a quello maschile (4,2%), e il dato più pesante riguarda l’inattività: quasi una donna su due tra i 15 e i 64 anni non lavora né cerca impiego (44,1%). “Le donne lavorano di più e guadagnano di meno”, sintetizza il report.

Sul fronte salariale, le differenze restano marcate. Le dipendenti private guadagnano in media 81,6 euro al giorno contro i 109,1 degli uomini; nel pubblico impiego, 109,7 euro contro 138,8. Numeri inferiori sia alla media regionale che a quella nazionale.

Ammortizzatori sociali: Novara batte i tempi

Ci sono però anche buone notizie. Novara si distingue per l’efficienza nella gestione delle pratiche: il 95,4% delle domande di NASpI viene liquidato entro 30 giorni (contro il 92,4% regionale). Sono stati 12.006 i lavoratori che nel 2024 hanno beneficiato dell’indennità di disoccupazione, quasi mille in più rispetto all’anno precedente.

La Cassa Integrazione Ordinaria è stata autorizzata in media in 13 giorni, ben al di sotto della media piemontese e nazionale. Le ore complessive di Cig sono raddoppiate, passando da 304 mila a oltre 606 mila, coinvolgendo 5.685 lavoratori.

Pensioni: importi sopra la media nazionale, ma meno assegni

Il quadro previdenziale mostra un trend in calo nel numero di nuove pensioni: 5.336 quelle liquidate nel 2024, contro le oltre 6.200 del 2021. In provincia sono oggi attive 118.282 pensioni per 99.658 pensionati, con un’età media di decorrenza di 64,4 anni per le donne e 62,9 per gli uomini.

Gli importi medi restano tuttavia tra i più alti del Paese: 1.100 euro mensili per le donne e oltre 2.000 per gli uomini, superiori alla media nazionale e in linea con quella piemontese. In calo invece le pensioni anticipate con “Opzione Donna” e “Quota 103”, segno di una stretta che si riflette anche a livello regionale.

Assistenza: cresce l’Assegno di Inclusione dopo la fine del Reddito di Cittadinanza

Sul fronte delle misure sociali, il 2024 segna la fine del Reddito di Cittadinanza (1.364 domande accolte nel 2023) e l’avvio delle nuove forme di sostegno. In provincia sono state accolte 2.223 domande per l’Assegno di Inclusione (ADI) e 273 per il Supporto Formazione Lavoro (SFL).
In aumento anche le prestazioni per invalidità civile: 13.286 domande accolte (+3,5% rispetto all’anno precedente).

L’INPS di Novara: meno personale ma servizi efficienti

La sede provinciale dell’INPS conta 91 dipendenti, in calo rispetto ai 99 del 2023, con un’età media di 48,9 anni. Sul territorio operano 48 sportelli di patronato e 27 CAF, una rete che garantisce ancora una buona copertura e tempi di risposta rapidi.

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Immagine di Luca Galuppini

Luca Galuppini

24 anni, laureato con lode in Politics, Philosophy and Public Affairs presso l'Università degli Studi di Milano, lavora come addetto stampa.