Seduta ancora una volta densa di interventi e di precisazioni tecniche, quella che si è svolta oggi pomeriggio a Palazzo Cabrino sul debito fuori bilancio legato ai lavori per i Mondiali di hockey disputati a Novara nel settembre scorso. L’incontro, convocato su richiesta del capogruppo di Fratelli d’Italia Michele Ragno, è stato però segnato proprio dalla sua assenza: impossibilitato a partecipare per motivi professionali, Ragno ha comunque fatto sapere di ritenersi soddisfatto della documentazione ricevuta, inclusi i pareri del responsabile anticorruzione e del direttore del personale che aveva chiesto di acquisire.
Dal punto di vista tecnico, la segretaria comunale Pierluisa Vimercati ha ricordato che il consiglio comunale – convocato per il 17 novembre – ha l’obbligo di pronunciarsi rispetto al riconoscimento del debito fuori bilancio perché quando c’è una pretesa dei creditori al pagamento, occorre che il consiglio dica se ci sono le premesse oppure se non ci sono le premesse per il riconoscimento. Vimercati è, infatti, anche la responsabile del piano anticorruzione e una dei firmatari della relazione richiesta da Ragno: nella seduta ha specificato che il percorso che conduce a un debito fuori bilancio non è un percorso amministrativo classico, quindi non era verificabile a priori secondo le misure del piano anticorruzione.
Secondo quanto si legge nella relazione, «il piano non reca misure inerenti la correttezza del procedimento dal punto di vista della gestione contabile e finanziaria delle spese dell’Ente, specie laddove non viene nemmeno formalizzato un procedimento amministrativo». In altre parole non c’era modo di verificare preventivamente perché non c’erano atti amministrativi nell’affidamento dei lavori.
Sul fronte politico, il capogruppo Pd Nicola Fonzo ha ribadito la necessità di distinguere le responsabilità amministrative da quelle politiche e di inserire nella delibera un passaggio esplicito sull’avvio delle verifiche dirigenziali e sulla presa d’atto delle criticità emerse durante l’estate 2024 nell’assessorato allo Sport. Il consigliere dem Rossano Pirovano ha ricordato che la Corte dei Conti esclude il riconoscimento dei debiti per opere prevedibili e programmabili, sottolineando come l’organizzazione dei mondiali fosse nota da tempo. Anche Mario Iacopino (M5S) ha chiesto che vengano introdotte nel Piano anticorruzione misure specifiche per evitare in futuro situazioni simili, collegando la vicenda a una mancanza di programmazione.
L’assessore allo Sport Ivan De Grandis ha difeso l’operato dell’amministrazione richiamando, come sempre ha fatto dall’inizio di questa vicenda, la complessità organizzativa dell’evento e la necessità di interventi urgenti sulle strutture sportive, spiegando che le risorse erano state previste in bilancio. A chiudere la discussione è stato l’intervento del consigliere Arduino Pasquini (Lega), che ha sottolineato la necessità di «garantire la correttezza degli atti e la tutela dei consiglieri», ma anche di assicurare che le aziende coinvolte vengano pagate: «Le imprese che lavorano con l’ente non devono rischiare di rimetterci per errori procedurali».
Un passaggio che potrebbe segnare la linea del Carroccio: nessuna difesa d’ufficio dell’assessore De Grandis, ma la priorità di salvaguardare l’amministrazione e assicurare una gestione regolare dei rapporti con i fornitori. Una posizione che potrebbe anticipare le dinamiche del prossimo consiglio comunale, dove la delibera sul riconoscimento del debito sarà chiamata al voto e dove, con ogni probabilità, la discussione sarà tutt’altro che serena.




