Un luogo dove ogni bambino possa sentirsi accolto, libero di esplorare, di giocare, di imparare. È questo lo spirito che anima “Bambini al Timone – Ludoteca inclusiva”, il nuovo spazio inaugurato questa mattina nella sede dell’Associazione Il Timone di Novara: 600 metri quadrati che potranno ospitare più di cinquanta bambini con disabilità cognitive nell’arco della settimana, offrendo percorsi individuali, attività laboratoriali e momenti di condivisione in un ambiente pensato per il benessere psicofisico e la crescita.
Il progetto, realizzato con il patrocinio del Comune di Novara, in collaborazione con la Neuropsichiatria Infantile dell’ospedale Maggiore della e con il sostegno della Fondazione De Agostini, è un passo importante nella costruzione di una città più inclusiva.
Spazi su misura, per crescere insieme
La nuova ludoteca non è un semplice centro ricreativo: è un luogo dove il gioco diventa linguaggio, cura, scoperta. Gli ambienti – luminosi, colorati e accoglienti – includono una stanza multisensoriale per l’esplorazione e il relax, una stanza del gioco attivo per stimolare la motricità e la cognizione, due laboratori per il gioco libero e strutturato, una stanza dei giochi d’acqua, un laboratorio dedicato alle piccole autonomie, una stanza di decompressione per i momenti di difficoltà e una cucina attrezzata per laboratori alimentari e attività condivise.
«Non è un centro di riabilitazione, ma di accoglienza del bambino e della famiglia – ha sottolineato Maurizio Viri, direttore della Neuropsichiatria Infantile –. È uno spazio per condividere esperienze, strutturato in modo intelligente, seguendo metodologie specifiche soprattutto per i bambini con disturbi dello spettro autistico».
Il gioco come diritto e come cura
L’obiettivo di “Bambini al Timone” è offrire ai bambini con disabilità cognitive, sensoriali o disturbi del neurosviluppo la possibilità di crescere in serenità, aumentando competenze e autonomie attraverso l’attività ludica., Il gioco, linguaggio universale dell’infanzia, è il ponte che unisce emozioni, apprendimento e socialità: aiuta a costruire fiducia in sé, a ridurre l’ansia, a rielaborare vissuti difficili, a rafforzare l’autostima e a sviluppare relazioni autentiche.
«Questo è un progetto di rete, e Novara sa fare rete bene – ha commentato il sindaco Alessandro Canelli –. È un esempio concreto di come, unendo forze e competenze, si possa costruire qualcosa che resta».
Una rete di sostegno, per le famiglie e per il territorio
Durante l’inaugurazione, Roberto Drago, presidente de Il Timone, ha ringraziato Giuliano Koten, primo promotore del centro per disabili accanto all’edificio De Agostini: «Il diritto al gioco appartiene a tutti. Questo spazio nasce per dare risposta a un bisogno reale delle famiglie e per valorizzare il percorso di crescita dei loro bambini. Il Timone sarà accanto a loro, passo dopo passo».
Chiara Boroli, presidente della Fondazione De Agostini e vicepresidente dell’associazione, ha aggiunto:
«Qui i bambini potranno imparare e crescere con la supervisione di personale esperto. È un modello che speriamo possa essere replicato anche in altri contesti».
Ugo Negri, direttore generale de Il Timone, ha ricordato le origini del progetto: «Dieci anni fa tutto è nato dall’appello di una mamma. Da allora abbiamo lavorato insieme alle famiglie e alla Neuropsichiatria per costruire spazi su misura, dove il bambino possa sentirsi al centro».
Anche Maurizio Marrone, assessore regionale al Welfare, ha definito l’iniziativa «una misura concreta a sostegno della disabilità», annunciando fondi aggiuntivi e un’intesa con il Ministero per destinare quasi sei milioni di euro in due anni e mezzo al terzo settore e al volontariato.
Infine, un videomessaggio della ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli ha portato il sostegno del governo: «Progetti come “Bambini al Timone” sono fondamentali per promuovere l’inclusione e accompagnare i bambini con disabilità nel loro percorso di crescita e benessere».















