A distanza di settimane dalle dichiarazioni delle ex minoranze consiliari, che avevano ricordato i “mille giorni di chiusura” della piscina comunale coperta, arriva la replica di Fratelli d’Italia Trecate. Come di consueto, a parlare è l’ex sindaco Federico Binatti, che interviene con una nota firmata a nome del partito – scelta che lascia qualche dubbio, trattandosi di una questione amministrativa riferita alla sua gestione da primo cittadino più che a un tema politico.
«Avevamo inserito nel Documento unico di programmazione la riqualificazione totale dell’impianto natatorio – ha scritto Binatti – prevedendo interventi strutturali fondamentali per la riapertura, sia per la parte estiva che per quella invernale. Avevamo avviato lo studio per un progetto di finanza, così da riaprire la struttura nel modo più vantaggioso per l’Ente e offrendo un servizio di altissima qualità alle famiglie trecatesi».
Poi l’affondo verso l’ex opposizione: «E sapete chi ha sempre votato contro, facendo inutile e sterile ostruzionismo e diffondendo visioni catastrofiche e non veritiere? Proprio quelli che oggi fanno slogan e chiedono ai cittadini se “è giusto che a Trecate la piscina sia chiusa?”».
Secondo Binatti, dunque, la responsabilità del mancato completamento dei lavori ricadrebbe su chi allora sedeva tra i banchi della minoranza. «Noi ci chiediamo se sia giusto che, quando c’era da lavorare e votare i progetti, si siano contraddistinti per un’opposizione strumentale, senza considerare il bene della nostra città. Ora che la piscina è chiusa e si avvicinano le elezioni, rispuntano con le promesse facili. La piscina comunale non è un sogno da propaganda, è un impegno reale che noi ci eravamo assunti con responsabilità, mettendolo nero su bianco. I cittadini meritano la verità: noi abbiamo lavorato per riaprire la piscina, loro hanno sempre votato contro».
In realtà, proprio l’impianto natatorio era stato uno dei nodi più delicati della giunta Binatti, fino a diventare il terreno di scontro che ne ha determinato la caduta. L’ex assessore ai Lavori pubblici Mauro Bricco, tra i firmatari delle dimissioni che hanno decretato la fine dell’amministrazione, si era infatti dichiarato da tempo contrario al progetto di sei milioni di euro, tanto da rassegnare le deleghe. Come lui, anche Paolo Manzini si era detto scettico del progetto ed era approdato nel Gruppo misto qualche mese prima di rassegnare le dimissioni. Non solo, proprio sulla piscina, Binatti aveva dovuto procedere con un rimpasto di deleghe cacciando dalla giunta l’assessore al bilancio Antonio Baraggini per fare posto a Tiziana Napoli, anche lei scettica sul progetto.
L’ex sindaco, tuttavia, rivendica la volontà di portare a termine quanto avviato: «Sarà certamente tra le nostre priorità – prosegue – completare quello che avevamo iniziato, inserendo tra i primi punti del programma amministrativo la riapertura della piscina comunale e la riqualificazione di tutti gli impianti sportivi, così come la nostra Trecate merita. Non permetteremo alle sinistre trecatesi di fare loro un argomento che, nei fatti, hanno sempre ostacolato. La piscina non si riapre con gli slogan, ma con il lavoro vero».