Dopo 9 anni Antonella Brianza lascia la presidenza di Abio Novara: «Associazione cresciuta e pronta al futuro»

L'associazione conta oggi circa una trentina di volontari attivi e nel 2026 celebrerà il suo venticinquesimo anniversario di attività

Dopo nove anni alla guida di Abio Novara, Antonella Brianza ha annunciato che non si ricandiderà alla presidenza dell’associazione. La decisione è ufficializzata in vista dell’assemblea straordinaria del prossimo 23 ottobre, in cui verranno eletti i nuovi organi direttivi dell’associazione.

Abio Novara, fondata nel 2001, conta oggi circa una trentina di volontari attivi e nel 2026 celebrerà il suo venticinquesimo anniversario di attività. L’associazione opera con costanza al fianco dei bambini in ospedale, promuovendo iniziative di umanizzazione, accoglienza e accompagnamento nelle strutture pediatriche novaresi.

«In questi anni ci siamo molto evoluti e abbiamo portato avanti tanti progetti che hanno trasformato la Pediatria – racconta Brianza –. La nostra missione è prenderci cura dei bambini non solo dal punto di vista medico, ma anche attraverso l’ambiente in cui vengono accolti». La sua scelta di non ricandidarsi è motivata da un senso di maturità associativa: «Abio oggi è una realtà solida, che ha maturato competenze e delle professionalità ben radicate. Io faccio un passo indietro, ma la squadra è forte e coesa. Ho iniziato a delegare responsabilità, perché credo che un’associazione non debba identificarsi soltanto con il volto del suo presidente ed è giusto lasciare spazio ad altri».

Durante la sua presidenza, Brianza ha favorito un modello partecipativo: «Abbiamo cercato di avvicinare i volontari al lavoro del consiglio direttivo, permettendo loro di fare esperienza e di sentirsi parte attiva dell’associazione anche senza far parte del direttivo in maniera formale». In questo modo l’associazione ha potuto portare avanti tante attività che hanno trasformato il reparto dove i piccoli pazienti a volte passano molto tempo della loro vita. Tra questi c’è quello della sala operatoria pediatrica, concepito durante il periodo del Covid con l’idea di proiettare al soffitto, prima dell’ingresso della sala operatoria, cartoni animati che dialogassero con il bambino, accogliendolo e rassicurandolo.

I ricordi personali della presidente sono intensi: «Ricordo un bambino di tre anni che, malato e impaurito dalle terapie, trovava conforto nella sala giochi che abbiamo allestito in reparto. Quel bimbo veniva in ospedale per curare un brutto male e lo faceva sempre cercando “la stanza dei giochi”, segno del fatto che il nostro lavoro di umanizzazione e accoglienza ha funzionato» ricorda Brianza che racconta anche dell’episodio in cui un bambino si è rivolto ai genitori dicendo «speriamo che mi riammalo così torno a giocare. In quelle parole c’è tutto il senso di ciò che facciamo: trasformare paura e dolore in momenti di affetto e gioco».

Nonostante il cambio alla presidenza, Brianza non si allontana dall’associazione: «Abio è una parte di me, e continuerò a sostenerla. Lascio un gruppo meraviglioso, pieno di passione e di entusiasmo. È il momento giusto per fare posto a nuove energie che potranno contare su di me come semplice volontaria».

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Immagine di Luca Galuppini

Luca Galuppini

24 anni, laureato con lode in Politics, Philosophy and Public Affairs presso l'Università degli Studi di Milano, lavora come addetto stampa.

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Dopo 9 anni Antonella Brianza lascia la presidenza di Abio Novara: «Associazione cresciuta e pronta al futuro»

L’associazione conta oggi circa una trentina di volontari attivi e nel 2026 celebrerà il suo venticinquesimo anniversario di attività

Dopo nove anni alla guida di Abio Novara, Antonella Brianza ha annunciato che non si ricandiderà alla presidenza dell’associazione. La decisione è ufficializzata in vista dell’assemblea straordinaria del prossimo 23 ottobre, in cui verranno eletti i nuovi organi direttivi dell’associazione.

Abio Novara, fondata nel 2001, conta oggi circa una trentina di volontari attivi e nel 2026 celebrerà il suo venticinquesimo anniversario di attività. L’associazione opera con costanza al fianco dei bambini in ospedale, promuovendo iniziative di umanizzazione, accoglienza e accompagnamento nelle strutture pediatriche novaresi.

«In questi anni ci siamo molto evoluti e abbiamo portato avanti tanti progetti che hanno trasformato la Pediatria – racconta Brianza –. La nostra missione è prenderci cura dei bambini non solo dal punto di vista medico, ma anche attraverso l’ambiente in cui vengono accolti». La sua scelta di non ricandidarsi è motivata da un senso di maturità associativa: «Abio oggi è una realtà solida, che ha maturato competenze e delle professionalità ben radicate. Io faccio un passo indietro, ma la squadra è forte e coesa. Ho iniziato a delegare responsabilità, perché credo che un’associazione non debba identificarsi soltanto con il volto del suo presidente ed è giusto lasciare spazio ad altri».

Durante la sua presidenza, Brianza ha favorito un modello partecipativo: «Abbiamo cercato di avvicinare i volontari al lavoro del consiglio direttivo, permettendo loro di fare esperienza e di sentirsi parte attiva dell’associazione anche senza far parte del direttivo in maniera formale». In questo modo l’associazione ha potuto portare avanti tante attività che hanno trasformato il reparto dove i piccoli pazienti a volte passano molto tempo della loro vita. Tra questi c’è quello della sala operatoria pediatrica, concepito durante il periodo del Covid con l’idea di proiettare al soffitto, prima dell’ingresso della sala operatoria, cartoni animati che dialogassero con il bambino, accogliendolo e rassicurandolo.

I ricordi personali della presidente sono intensi: «Ricordo un bambino di tre anni che, malato e impaurito dalle terapie, trovava conforto nella sala giochi che abbiamo allestito in reparto. Quel bimbo veniva in ospedale per curare un brutto male e lo faceva sempre cercando “la stanza dei giochi”, segno del fatto che il nostro lavoro di umanizzazione e accoglienza ha funzionato» ricorda Brianza che racconta anche dell’episodio in cui un bambino si è rivolto ai genitori dicendo «speriamo che mi riammalo così torno a giocare. In quelle parole c’è tutto il senso di ciò che facciamo: trasformare paura e dolore in momenti di affetto e gioco».

Nonostante il cambio alla presidenza, Brianza non si allontana dall’associazione: «Abio è una parte di me, e continuerò a sostenerla. Lascio un gruppo meraviglioso, pieno di passione e di entusiasmo. È il momento giusto per fare posto a nuove energie che potranno contare su di me come semplice volontaria».

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Luca Galuppini

24 anni, laureato con lode in Politics, Philosophy and Public Affairs presso l'Università degli Studi di Milano, lavora come addetto stampa.