Mazzette negli appalti: ex funzionario Enel patteggia 2 anni e 4 mesi

Corruzione, turbativa d'asta e truffa ai danni dello Stato i reati contestati

Bustarelle mensili in cambio di appalti milionari. Sono corruzione, turbativa d’asta e truffa ai danni dello Stato i reati per cui A.M., cinquantatreenne residente a San Pietro Mosezzo, già funzionario dell’Enel responsabile della logistica finito ai domiciliari nel mese di gennaio dello scorso anno e ora tornato in libertà, ha patteggiato in tribunale 2 anni e 4 mesi di reclusione, convertiti in lavori di pubblica utilità per 1 anno e 11 mesi. La stessa pena è stata patteggiata da S.B., patron della Valcart di Rogno (Bergamo), azienda che si occupa di rifiuti. Anche altri due imputati, l’amministratore di fatto della Valcart, e la responsabile dell’ufficio amministrativo dell’azienda, hanno scelto riti alternativi.

Si tratta di un’inchiesta seguita dagli inquirenti di Brescia, che poi hanno girato una tranche a Novara per competenza territoriale: le mazzette offerte dall’imprenditore al dipendente pubblico erano state consegnate durante incontri organizzati vicino al casello di Novara Ovest sull’A4, come documentato da riprese video effettuate dalla Finanza. Per gli inquirenti lo schema era collaudato e andava avanti da anni: si trattava di tangenti consegnate a tranche di 5 mila euro alla volta, in un periodo che va dal giugno del 2021 al settembre del 2022. Un totale di circa 70 mila euro per informare e agevolare la Valcart, società che si occupa della gestione di rifiuti, delle diverse gare d’appalto bandite da Enel distribuzione (partecipata dello Stato completamente estranea ai fatti) per la raccolta, il trasporto e il recupero di trasformatori nella cosiddetta macroarea Nord, per un valore complessivo di oltre 12 milioni di euro. Il primo scambio sospetto, fra dipendente pubblico e imprenditore, era stato monitorato il 15 giugno 2021. Un ignoto, che aveva fatto un esposto segnalando i suoi sospetti e facendo scattare le verifiche, producendo anche un video che mostrava lo scambio di una busta, aveva fatto presente che non si trattava di un accordo occasionale, avendo di fatto il funzionario novarese il potere di valutare le offerte, anche riservate, delle ditte concorrenti nelle gare d’appalto. Le intercettazioni e le indagini tecniche, anche sui cellulari, avevano mostrato numerosi contatti fra i due, e «agganci» del telefonino di Bava alle celle novaresi almeno una volta al mese. Erano stati immortalati almeno altri quattro incontri a San Pietro Mosezzo, tutti nei pressi del parcheggio utenti Flixbus vicino al casello dell’A4.

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Mazzette negli appalti: ex funzionario Enel patteggia 2 anni e 4 mesi

Corruzione, turbativa d’asta e truffa ai danni dello Stato i reati contestati

Bustarelle mensili in cambio di appalti milionari. Sono corruzione, turbativa d’asta e truffa ai danni dello Stato i reati per cui A.M., cinquantatreenne residente a San Pietro Mosezzo, già funzionario dell’Enel responsabile della logistica finito ai domiciliari nel mese di gennaio dello scorso anno e ora tornato in libertà, ha patteggiato in tribunale 2 anni e 4 mesi di reclusione, convertiti in lavori di pubblica utilità per 1 anno e 11 mesi. La stessa pena è stata patteggiata da S.B., patron della Valcart di Rogno (Bergamo), azienda che si occupa di rifiuti. Anche altri due imputati, l’amministratore di fatto della Valcart, e la responsabile dell’ufficio amministrativo dell’azienda, hanno scelto riti alternativi.

Si tratta di un’inchiesta seguita dagli inquirenti di Brescia, che poi hanno girato una tranche a Novara per competenza territoriale: le mazzette offerte dall’imprenditore al dipendente pubblico erano state consegnate durante incontri organizzati vicino al casello di Novara Ovest sull’A4, come documentato da riprese video effettuate dalla Finanza. Per gli inquirenti lo schema era collaudato e andava avanti da anni: si trattava di tangenti consegnate a tranche di 5 mila euro alla volta, in un periodo che va dal giugno del 2021 al settembre del 2022. Un totale di circa 70 mila euro per informare e agevolare la Valcart, società che si occupa della gestione di rifiuti, delle diverse gare d’appalto bandite da Enel distribuzione (partecipata dello Stato completamente estranea ai fatti) per la raccolta, il trasporto e il recupero di trasformatori nella cosiddetta macroarea Nord, per un valore complessivo di oltre 12 milioni di euro. Il primo scambio sospetto, fra dipendente pubblico e imprenditore, era stato monitorato il 15 giugno 2021. Un ignoto, che aveva fatto un esposto segnalando i suoi sospetti e facendo scattare le verifiche, producendo anche un video che mostrava lo scambio di una busta, aveva fatto presente che non si trattava di un accordo occasionale, avendo di fatto il funzionario novarese il potere di valutare le offerte, anche riservate, delle ditte concorrenti nelle gare d’appalto. Le intercettazioni e le indagini tecniche, anche sui cellulari, avevano mostrato numerosi contatti fra i due, e «agganci» del telefonino di Bava alle celle novaresi almeno una volta al mese. Erano stati immortalati almeno altri quattro incontri a San Pietro Mosezzo, tutti nei pressi del parcheggio utenti Flixbus vicino al casello dell’A4.

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