Con un gazebo in piazza, Forza Italia ha ufficialmente acceso i motori in vista delle amministrative 2026. Un’uscita pubblica che, nelle intenzioni dei vertici azzurri, segna l’inizio di una lunga campagna elettorale e, al tempo stesso, un cambio di passo nel metodo: basta fughe solitarie, serve una coalizione coesa.
«Trecate è una città complessa, con amministrazioni vivaci che si sono avvicendate nel corso degli anni – ha detto il segretario provinciale Diego Sozzani -. Non sarà la segreteria provinciale a decidere, ma quella regionale, come previsto per i Comuni sopra i 15 mila abitanti. Ma una cosa è chiara: non si può dire “chi mi ama mi segua”. Non servono corse solitarie ma un tavolo comune, che parta anche dai punti positivi lasciati dall’ultima amministrazione, pochi per la verità, e scriva un’idea di ricostruzione».
Parole con chiaro riferimento all’ex forzista Roberto Minera, che in piena estate ha annunciato la sua candidatura a sindaco sostenuto da liste civiche. «Le civiche sono importanti – ha aggiunto Sozzani con l’ex governatore Roberto Cota al suo fianco – ma nei comuni grandi non bastano da sole». E critiche dirette a Minera: «Non sarà il nostro candidato sindaco, ma valutiamo la sua posizione anche perché chi parte a cento all’ora rischia poi di schiantarsi».
Il tono del segretario provinciale è apparso più morbido rispetto a qualche mese fa, quando aveva posto un veto esplicito sui nomi legati all’amministrazione Federico Binatti. «Puntiamo sulla discontinuità – ha precisato – ma non possiamo imporre agli altri partiti chi candidare e chi no». Sozzani ha anche ammesso: «Nel 2021 abbiamo sbagliato, e non possiamo permetterci di sbagliare ancora. Trecate è una realtà di centrodestra come tutta la provincia: dobbiamo ripartire da chi è rimasto deluso».
Forza Italia muove dunque i primi passi, con la consapevolezza – mai detta apertamente ma ben percepibile – che da sola non può farcela e che solo una coalizione potrà riportarla a sedere in consiglio comunale, dopo l’assenza nell’ultima amministrazione. «Siamo per la coalizione, ma presenteremo anche nomi credibili di nostri potenziali candidati sindaco» ha sottolineato Diego Sozzani.
Al gazebo erano presenti diversi volti azzurri. A cominciare da Giovanni Varone, per il quale sembra essere tramontata l’ipotesi di una candidatura a sindaco, ma che ha ricevuto da Sozzani il mandato di coordinatore non solo per Trecate ma per tutto l’Ovest Ticino. Con lui anche l’ex sindaco di Galliate Claudiano Di Caprio. «Siamo pronti per la campagna dei prossimi mesi – ha detto Varone – e cerchiamo volti nuovi».
Hanno portato il loro contributo anche Giancarlo Rosina, con un intervento più istituzionale sui bisogni della città tra sport, commercio e associazionismo, e Lorenzo Volontè, che ha rilanciato l’idea di aprire a Trecate un biennio di scuole superiori.
A catalizzare l’attenzione è stato Rossano Canetta, ex vicesindaco ed ex segretario cittadino oggi commissariato di Fratelli d’Italia. Presente «in rappresentanza di FdI», ha però scelto parole che hanno avuto il sapore di uno strappo: «Sono qui insieme a un partito, Forza Italia, che è in continua crescita. Nella passata amministrazione ho lavorato con una squadra che non avevo scelto, ma bisogna governare con chi è stato eletto». Un passaggio che è suonato come una critica implicita all’ex sindaco Federico Binatti e ad alcuni componenti della giunta.
Alla domanda se abbia ricevuto proposte da FI, Canetta non ha risposto. Ma il suo atteggiamento è parso quello di chi è combattuto tra ragione e sentimento, con la testa ancora in FdI e il cuore vicino agli azzurri. Resta il dato politico: mentre Binatti continua a esporsi con gazebo e comunicati a nome di FdI Trecate, l’ex segretario sceglie di farsi vedere al gazebo di un altro partito. Un’immagine che fotografa in modo inequivocabile al crisi che il partito sta vivendo in città.
Dal canto suo, Cota ha invitato a «smetterla di guardare solo alle beghe locali, quando invece dovrebbe guarda oltre. Nessuno finora ha fatto un ragionamento sullo sviluppo, vista anche la posizione geografica invidiabile. Noi vogliamo costruire un programma con persone in grado di fare un passo in avanti».