Richieste di soldi e insulti quasi giornalieri: «Dammi i soldi, o ti spacco la testa. Ti distruggo, ti schiaccio come un verme». Una serie di vessazioni durate mesi quelle che la donna subiva fra le mura domestiche. Al dolore di essere vittima di pretese e ricatti si univa il dolore più grande che l’autore di quelle richieste era il figlio.
Aveva sempre cercato di sopportare ma a un certo punto non ce l’ha più fatta e ha dovuto interpellare le forze dell’ordine. Una coraggiosa denuncia, quella della donna, che in tribunale ha portato alla condanna a 3 anni e 10 mesi di reclusione e 1.200 euro di multa per il figlio D.C., 45enne di Bellinzago arrivato a giudizio con le accuse di estorsione e maltrattamenti in famiglia. Da questa seconda accusa è stato assolto, non essendo emersa prova di percosse casalinghe, fisiche o psicologiche.
La pena riguarda invece le numerose richieste di denaro che, fra il 2021 e il 2022, l’uomo ha avanzato alla donna, minacciandola di morte. In base a quanto raccontato dalla vittima e da altri famigliari testimoni della vicenda, spesso il figlio le diceva: «Ti spacco la testa, ti distruggo».
Così facendo, con richieste quasi giornaliere, riusciva a incassare somme fra i 20 e i 150 euro, a seconda delle disponibilità della poveretta. Non ha mai voluto dire a cosa gli servissero tutti questi soldi, anche se il timore di chi gli stava vicino è che potesse sperperarli per acquistare alcol o altre sostanze.