VIDEO – Banca d’Alba scommette su Novara: una filiale per far crescere il territorio

L'istituto di credito cooperativo celebra i 130 anni e inaugura una nuova sede nel capoluogo

Un nuovo tassello si aggiunge alla crescita di Banca d’Alba, istituto di credito cooperativo che inaugura la sua 75esima filiale nello storico Palazzo Orelli nel cuore di Novara. È un’apertura che va ben oltre la semplice espansione aziendale: rappresenta un segnale concreto di fiducia nel territorio e nel valore delle relazioni umane nel sistema bancario. Alla cerimonia di apertura erano presenti il presidente Tino Cornaglia, il direttore generale Enzo Cazzullo, la vicedirettrice Cristina Borello, il sindaco Alessandro Canelli e l’assessore regionale Matteo Marnati.

«Il nostro è un modello mutualistico, non rispondiamo ad azionisti ma ai nostri soci – ha ricordato il presidente Tino Cornaglia -. Per questo il 7% degli utili viene destinato a riserva: creiamo un volano di economia circolare, in particolare nei piccoli centri dove, al contrario di quanto accade altrove, continuiamo ad aprire filiali». Un esempio è il Piemonte, dove Banca d’Alba è presente anche in Comuni con meno di mille abitanti.

Un posizionamento che ha ricevuto il plauso delle istituzioni. «Spero possiate lavorare bene per i vostri soci e per il territorio – ha detto il sindaco Canelli -. Questa apertura darà una spinta ulteriore al tessuto economico novarese». E l’assessore regionale Matteo Marnati ha sottolineato: «Siete in controtendenza: nei piccoli centri le banche chiudono, ma senza contatto umano il rapporto con il cliente si svuota».

Fondata nel 1895 come Cassa Rurale di Diano d’Alba, Banca d’Alba ha da poco celebrato i 130 anni di attività, ricordando anche la nascita, a fine Ottocento, delle consorelle di Vezza d’Alba e Gallo di Grinzane Cavour. Un’origine comunitaria, fatta di alleanze e visione territoriale, che oggi si traduce in un gruppo bancario solido e radicato tra Piemonte e Liguria.

Il direttore Enzo Cazzullo ha illustrato i principali indicatori dell’istituto: nel 1998 le filiali erano 20, salite a 56 nel 2012 e a 74 nel 2024. Il piano di crescita prevede l’apertura a Vercelli nel 2026, per un incremento del 36% negli ultimi dodici anni. A oggi, Banca d’Alba conta 177.000 clienti, una raccolta di 9,3 miliardi di euro e impieghi per 3,1 miliardi. I numeri confermano una strategia solida che unisce strumenti digitali per l’operatività quotidiana a un forte presidio fisico sul territorio per le operazioni più complesse, come gli investimenti e il credito.

Tra il 2023 e il 2024, la banca ha investito 460 milioni di euro nella rinegoziazione dei mutui, offrendo condizioni migliorative a famiglie e imprese. In parallelo, ha stanziato 572 milioni per nuovi mutui alle imprese, con tassi inferiori del 24% rispetto alla media di mercato, e 216 milioni per mutui destinati ai privati, con un vantaggio medio del 12%.

«C’è bisogno di fiducia e confronto, di uno sguardo comune sul futuro – ha sottolineato la presidente di Confcooperative Piemonte Nord Irene Bongioanni. -. Questa apertura rappresenta l’inizio di un nuovo cammino». Un cammino che Banca d’Alba affronta con una bussola chiara: il radicamento sul territorio come leva di sviluppo economico e sociale, e il cliente come centro di ogni strategia. In un’epoca in cui il digitale accelera i processi, Banca d’Alba sceglie di non rinunciare al valore della prossimità.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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L’istituto di credito cooperativo celebra i 130 anni e inaugura una nuova sede nel capoluogo

Un nuovo tassello si aggiunge alla crescita di Banca d’Alba, istituto di credito cooperativo che inaugura la sua 75esima filiale nello storico Palazzo Orelli nel cuore di Novara. È un’apertura che va ben oltre la semplice espansione aziendale: rappresenta un segnale concreto di fiducia nel territorio e nel valore delle relazioni umane nel sistema bancario. Alla cerimonia di apertura erano presenti il presidente Tino Cornaglia, il direttore generale Enzo Cazzullo, la vicedirettrice Cristina Borello, il sindaco Alessandro Canelli e l’assessore regionale Matteo Marnati.

«Il nostro è un modello mutualistico, non rispondiamo ad azionisti ma ai nostri soci – ha ricordato il presidente Tino Cornaglia -. Per questo il 7% degli utili viene destinato a riserva: creiamo un volano di economia circolare, in particolare nei piccoli centri dove, al contrario di quanto accade altrove, continuiamo ad aprire filiali». Un esempio è il Piemonte, dove Banca d’Alba è presente anche in Comuni con meno di mille abitanti.

Un posizionamento che ha ricevuto il plauso delle istituzioni. «Spero possiate lavorare bene per i vostri soci e per il territorio – ha detto il sindaco Canelli -. Questa apertura darà una spinta ulteriore al tessuto economico novarese». E l’assessore regionale Matteo Marnati ha sottolineato: «Siete in controtendenza: nei piccoli centri le banche chiudono, ma senza contatto umano il rapporto con il cliente si svuota».

Fondata nel 1895 come Cassa Rurale di Diano d’Alba, Banca d’Alba ha da poco celebrato i 130 anni di attività, ricordando anche la nascita, a fine Ottocento, delle consorelle di Vezza d’Alba e Gallo di Grinzane Cavour. Un’origine comunitaria, fatta di alleanze e visione territoriale, che oggi si traduce in un gruppo bancario solido e radicato tra Piemonte e Liguria.

Il direttore Enzo Cazzullo ha illustrato i principali indicatori dell’istituto: nel 1998 le filiali erano 20, salite a 56 nel 2012 e a 74 nel 2024. Il piano di crescita prevede l’apertura a Vercelli nel 2026, per un incremento del 36% negli ultimi dodici anni. A oggi, Banca d’Alba conta 177.000 clienti, una raccolta di 9,3 miliardi di euro e impieghi per 3,1 miliardi. I numeri confermano una strategia solida che unisce strumenti digitali per l’operatività quotidiana a un forte presidio fisico sul territorio per le operazioni più complesse, come gli investimenti e il credito.

Tra il 2023 e il 2024, la banca ha investito 460 milioni di euro nella rinegoziazione dei mutui, offrendo condizioni migliorative a famiglie e imprese. In parallelo, ha stanziato 572 milioni per nuovi mutui alle imprese, con tassi inferiori del 24% rispetto alla media di mercato, e 216 milioni per mutui destinati ai privati, con un vantaggio medio del 12%.

«C’è bisogno di fiducia e confronto, di uno sguardo comune sul futuro – ha sottolineato la presidente di Confcooperative Piemonte Nord Irene Bongioanni. -. Questa apertura rappresenta l’inizio di un nuovo cammino». Un cammino che Banca d’Alba affronta con una bussola chiara: il radicamento sul territorio come leva di sviluppo economico e sociale, e il cliente come centro di ogni strategia. In un’epoca in cui il digitale accelera i processi, Banca d’Alba sceglie di non rinunciare al valore della prossimità.

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Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore