Fa irruzione a casa dei vicini, visto che nessuno gli aveva aperto, e poi ne approfitta per allungare le mani sulla loro figlia, cercando anche di baciarla. Un episodio di violenza sessuale su minore e violazione di domicilio, accaduto nel 20 settembre 2023 a Castelletto Ticino, per il quale il sessantenne di origine ghanese C.K.A., residente in paese e già sottoposto al divieto di avvicinamento alla vittima, è stato condannato in tribunale a 3 anni e 8 mesi di reclusione. La vittima, costituita a giudizio coi genitori, sarà risarcita dei danni. L’imputato, invece, ha respinto gli addebiti, parlando di probabile fraintendimento del suo comportamento.
Proprio i genitori hanno raccontato in aula quanto accaduto alla ragazza, oggi sedicenne. La madre, in particolare, ha riferito che quella sera avevano sentito suonare il campanello ma lei e sua figlia erano entrambe a letto. Visto che nessuno era andato ad aprire, il vicino era entrato lo stesso, poiché la porta era aperta.
Chiamava insistentemente la ragazza, dicendo che era un bel po’ che non la vedeva. Dopo un po’, dalla cameretta di lei, la donna aveva udito l’uomo che in inglese diceva alla giovane frasi quali: «Ti amo». Da qui l’invito fatto all’uomo di andarsene immediatamente.
Ma una volta uscito lui, la studentessa aveva raccontato alla madre di aver subito dei palpeggiamenti. In pratica, così è stato poi denunciato ai carabinieri, lui l’aveva bloccata afferrandole le braccia e poi aveva cercato di baciarla. Siccome lei si tirava indietro e faceva opposizione, lui l’aveva abbracciata con forza toccandola vicino al seno e ai glutei. Dopo la denuncia il gip di Novara aveva applicato la misura del divieto di avvicinamento.