“Irene va al mare”, vacanze solidali per le ospiti della cooperativa sociale di Borgomanero

Alcune donne vivono comunità mamma-bambino Casa Irene, altre sono seguite dal Centro Antiviolenza dell’Area Nord Novarese. Obiettivo raccogliere almeno 8500 euro

Una settimana al mare può sembrare poco. Ma per alcune donne, può essere il primo vero passo verso una nuova vita. La cooperativa sociale Irene e il Centro antiviolenza Area Nord Novarese lanciano la campagna di raccolta fondi Irene va al mare, un progetto che ad agosto permetterà a quasi 30 persone – tra cui 8 donne, 15 bambini, 3 educatori e 3 volontarie – di vivere un soggiorno estivo in un luogo sicuro, lontano dalla violenza e vicino alla rinascita.

Per molte delle partecipanti, non si tratta solo di una vacanza. È una tappa fondamentale nel loro percorso di autonomia e rinascita. Alcune di loro vivono nella comunità mamma-bambino Casa Irene di Borgomanero, altre sono seguite dal Centro Antiviolenza dell’Area Nord Novarese. Il mare diventa lo sfondo ideale per ricostruire legami, ritrovare fiducia, riscoprirsi donne e madri.

«Andare al mare una settimana e stare coi miei bambini non è proprio una vacanza, ma un tempo per imparare a fare la mamma» racconta una delle donne che ha partecipato all’edizione precedente del progetto. Per molte, infatti, il soggiorno rappresenta un tempo protetto in cui potersi prendere cura dei propri figli con uno sguardo nuovo, libero dal giudizio e dalla paura.

Durante la settimana, le mamme saranno accompagnate da educatori che le sosterranno nel rafforzare le proprie competenze genitoriali, in un clima di rispetto e collaborazione. I bambini, nel frattempo, potranno vivere giornate di gioco, scoperta e spensieratezza, insieme alle loro madri.

La campagna Irene va al mare, punta a raccogliere 8.500 euro per coprire i costi del soggiorno: affitto della casa, trasporti, alimentazione, beni di prima necessità, materiali da spiaggia e per le attività dei bambini, oltre al lavoro degli educatori.

Ogni donazione è un gesto concreto di solidarietà, un mattone nella costruzione di un futuro libero dalla violenza. Perché anche un semplice tuffo nel mare può diventare un salto verso la libertà.

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“Irene va al mare”, vacanze solidali per le ospiti della cooperativa sociale di Borgomanero

Alcune donne vivono comunità mamma-bambino Casa Irene, altre sono seguite dal Centro Antiviolenza dell’Area Nord Novarese. Obiettivo raccogliere almeno 8500 euro

Una settimana al mare può sembrare poco. Ma per alcune donne, può essere il primo vero passo verso una nuova vita. La cooperativa sociale Irene e il Centro antiviolenza Area Nord Novarese lanciano la campagna di raccolta fondi Irene va al mare, un progetto che ad agosto permetterà a quasi 30 persone – tra cui 8 donne, 15 bambini, 3 educatori e 3 volontarie – di vivere un soggiorno estivo in un luogo sicuro, lontano dalla violenza e vicino alla rinascita.

Per molte delle partecipanti, non si tratta solo di una vacanza. È una tappa fondamentale nel loro percorso di autonomia e rinascita. Alcune di loro vivono nella comunità mamma-bambino Casa Irene di Borgomanero, altre sono seguite dal Centro Antiviolenza dell’Area Nord Novarese. Il mare diventa lo sfondo ideale per ricostruire legami, ritrovare fiducia, riscoprirsi donne e madri.

«Andare al mare una settimana e stare coi miei bambini non è proprio una vacanza, ma un tempo per imparare a fare la mamma» racconta una delle donne che ha partecipato all’edizione precedente del progetto. Per molte, infatti, il soggiorno rappresenta un tempo protetto in cui potersi prendere cura dei propri figli con uno sguardo nuovo, libero dal giudizio e dalla paura.

Durante la settimana, le mamme saranno accompagnate da educatori che le sosterranno nel rafforzare le proprie competenze genitoriali, in un clima di rispetto e collaborazione. I bambini, nel frattempo, potranno vivere giornate di gioco, scoperta e spensieratezza, insieme alle loro madri.

La campagna Irene va al mare, punta a raccogliere 8.500 euro per coprire i costi del soggiorno: affitto della casa, trasporti, alimentazione, beni di prima necessità, materiali da spiaggia e per le attività dei bambini, oltre al lavoro degli educatori.

Ogni donazione è un gesto concreto di solidarietà, un mattone nella costruzione di un futuro libero dalla violenza. Perché anche un semplice tuffo nel mare può diventare un salto verso la libertà.

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