Siamo partiti, questa estate, ci siamo svagati, convinti che il tempo della distrazione ci potesse far dimenticare i guai del mondo; magari anche speranzosi di trovarli in via di risoluzione.
Ma il mondo ancora è agitato, pieno di odio e di furia distruttiva.
Come finirà?
Il poeta statunitense Robert Frost sembra alludere inizialmente ad eventi naturali estremi, ma il fuoco e il ghiaccio diventano metafore del comportamento umano: una violenta sopraffazione dell’altro e un gelido egoismo.
Adesso è il tempo in cui potremmo perderci, e non tornare più indietro.
Fuoco e ghiaccio
Alcuni dicono che il mondo finirà nel fuoco,
altri dicono nel ghiaccio.
Da ciò che ho testato del desiderio
sono d’accordo con coloro che preferiscono il fuoco.
Ma se dovessi perire due volte,
credo di conoscere abbastanza l’odio
per dire che per la distruzione il ghiaccio
è anche grandioso
e sarebbe sufficiente.