Sara Bonifacio non ci sta. E attraverso la Igor Gorgonzola, ha rispedito al mittente le accuse circa un presunto “rifiuto” (suo e di altre tre giocatrici, Cristina Chirichella, Marina Lubian ed Elena Pietrini) a rispondere alla convocazione del commissario tecnico Julio Velasco per gli impegni di questa estate, che culmineranno con il Mondiale in Thailandia.
La “bomba” era esplosa martedì scorso a Milano in sede di presentazione dei citati impegni, quando il tecnico italo-argentino, con il suo solito linguaggio schietto, aveva portato alla luce la situazione, parlando chiaramente come la Nazionale non sia «non sia una porta girevole, dove qualcuna entra ed esce a seconda della convenienza del momento».
Velasco ha in qualche modo voluto giustificare l’esistenza di problemi fisici o di salute, ed è proprio a questi che Bonifacio ha voluto illustrare attraverso la società: «Oggi, come quando ho iniziato a coltivare i miei sogni sportivi, la maglia azzurra rappresenta per me il massimo onore – questa la premessa raccontata dalla vicecapitana della Igor – Onore che ho potuto vivere tante volte e a cui ho dedicato tutta me stessa fin dalla primissima volta, 13 anni fa, come adesso. Credo che il mio legame con la Nazionale sia facilmente intuibile anche dalle immagini di un anno fa circa, quando a Parigi, dopo che un infortunio last minute aveva fatto svanire il mio sogno di vivere da protagonista le Olimpiadi, sono stata comunque al fianco delle mie compagne, sostenendole dagli spalti e abbracciandole poi sul campo dopo il trionfo».
Oggi, alla vigilia di un Mondiale alla quale l’Italia si avvicina con ambizioni non certo nascoste, Bonifacio ha spiegato di aver dovuto «fare una scelta dolorosa, figlia di molti ragionamenti e preoccupazioni. Non ho rifiutato la convocazione, purtroppo a causa di problematiche di salute che mi affliggono da mesi non ho potuto dare la mia disponibilità. Ho bisogno di prendermi del tempo, sotto indicazione medica, per continuare a indagare tramite accertamenti e terapie. Questo poiché a causa dei molteplici impegni legati alla stagione sportiva non sempre è stato possibile eseguire approfondimenti e provare a risolvere questi problemi di salute che mi hanno fortemente debilitata e limitata negli ultimi mesi e che avrei preferito tenere strettamente privati».
«Lo devo – ha continuato – alla mia persona ma anche al mio club, che da mesi mi sta aiutando e offrendo il sostegno necessario e al quale desidero ripagare stima, affetto e supporto tornando al mio meglio in vista della prossima stagione. Non sta a me giudicare le decisioni prese da altri, so perfettamente cosa sia il doveroso rispetto dei ruoli, tuttavia in quanto persona e atleta professionista è mio diritto e dovere fare tutto il possibile per essere in salute, riprendere peso e tornare performante anche se in questo caso le tempistiche non coincidono con il Mondiale».
«Per quanto mi riguarda non considero alcuna porta chiusa – ha concluso la giocatrice – Una volta recuperate al meglio le forze, sarò pronta a lavorare sodo per realizzare nuovamente il sogno di indossare la maglia della Nazionale».