L’Italia supera in rimonta il Brasile (foto FIPAV una fase di gioco) in quattro set (21-25, 25-18, 25-22, 25-23) e si conferma campionessa nella Volley nations league, conquistandola per la terza volta, seconda consecutiva. Un successo meritato quanto sofferto, ottenuto al termine di una gara decisamente non bella, caratterizzata da troppo nervosismo e da tanti errori gratuiti da una parte e dall’altra della rete. Alti e bassi che hanno finito per pregiudicare lo spettacolo, dove alla fine l’agonismo e i nervi hanno fatto la differenza. A far pendere la bilancia dalla parte azzurra è stata la panchina… lunga. A fronte di una serata no (anche in ricezione) da parte di Degradi ci ha pensato Nervini a mettere a terra qualche pallone decisivo; con una Egonu troppo discontinua dal cilindro è spuntata un’Antropova (titolare nel quarto set) a tratti devastante e protagonista nei decisivi scambi finali, supportata anche da una Cambi che si è fatta trovare pronta quando è stato il momento di rilevare Orro. Nota stonata di una serata comunque vincente l’infortunio proprio di Degradi, la cui entità non è ancora stata valutata.
Al via (con qualche minuto di ritardo) Italia in campo con il 6+1 tipo: Orro ed Egonu a formare la diagonale palleggio – opposto; Danesi e Fahr al centro, Sylla e Degradi bande con De Gennaro libero. Sylla replica a un pasticcio in ricostruzione delle azzurre, ma Rosamaria Montibeller con un ace firma il primo break per le sudamericane (1-3). Il Brasile sfrutta il solito inizio contratto di Danesi e compagne (3-6 di Gabi), poi un errore di Degradi costringe Velasco a fermare il gioco. Al rientro Egonu due muri di Danesi e Sylla consentono un parziale recupero (7-8). L’Italia comincia a ingranare e un altro block vincente, questa volta di Fahr, vale il pareggio a quota 11. Primo vantaggio italiano con un servizio vincente di Egonu, poi anche il Brasile inizia a sbagliare (15-13 e tempo chiesto dalla panchina sudamericana). Egonu e Sylla alzano i giri (17-15), poi la schiacciatrice sfrutta il momento per mettere a terra un incredibile pallone che vale il +4 (19-15). Il vantaggio è però sprecato e Velasco chiama un altro time out sul 21-20. L’inerzia è però tutta nelle mani delle brasiliane, che con un parziale interno di 2-8 vanno al set point dopo un errore di Giovannini (21-24). Ci pensa la solita Gabi a chiudere (21-25) una prima frazione che l’Italia ha praticamente gettato al vento.
Secondo set che, nonostante le continue difficoltà di Degradi in ricezione, vedono un’Italia più concreta (4-1 e 6-3). Un muro di Danesi vale il +4 (8-4 e stop al gioco da parte del Brasile). Sylla e Orro spingono le azzurre (11-5), poi è Egonu a salire in cattedra (13-5). Nervini rileva una sfortunata Degradi uscita in lacrime dopo un infortunio e la neo entrata mette subito a terra il pallone del 18-10. In una fase caratterizzata da tante imprecisioni l’Italia difende il margine con Antropova (21-13), subentrata come nel set precedente insieme a Cambi per la coppia Orro – Egonu. Nonostante qualche black-out di troppo l’Italia conquista con Sylla la palla del 24-18, poi impatta il match al termine di un’azione rocambolesca, conclusa da un’invasione brasiliana.
Si riparte con due errori delle verdeoro e l’Italia in fase di controllo. Parallela di Nervini e tocco di seconda di Orro (8-5), poi sono le ragazze di Ze’ Roberto a prendere l’iniziativa, capovolgendo a loro favore la situazione (8-9). Antropova entra per Egonu (che non gradisce il cambio) e subito l’opposto di Scandicci si rende protagonista (con Sylla) del controsorpasso (14-11). Pallonetto di Sylla (18-13) ma il Brasile non è mai domo e arriva al -1 (21-20). Antropova e Nervini rispondono (23-20), poi l’opposto chiude per un sofferto 25-22.
Rinfrancata se non dal gioco almeno dal risultato l’Italia ci prova subito nel quarto set, che inizia con Egonu ancora in panchina. E’ Antropova a caricarsi in questa fase le maggiori responsabilità ma le avversarie replicano colpo su colpo. Dentro Cambi in regia per un’affaticata Orro proprio quando il Brasile sembra mettere la freccia. Si prosegue invece punto a punto, sul filo dei nervi (8-8 e 13-13). Un paio di errori delle sudamericane valgono il +2 (18-16). Altri due muri, di Antropova su Gabi e di Danesi portano l’Italia sul 20-16. Il Brasile spreme le sue ultime energie ma c’é sempre Antropova (22-18). Altro acuto verdeoro (22-20), ma a spezzare la rimonta è Fahr. Attacco out del Brasile (nonostante un check chiesto da Ze’ Roberto), che poi annulla due palle match prima di cedere davanti alla solita Antropova. Con il cuore il gola ma l’Italia è ancora medaglia d’oro.