«Una decisione di responsabilità». Opposizioni di Trecate esultano per lo stop alla piscina voluta dalla giunta Binatti

Gli ex consiglieri di minoranza appoggiano la decisione del commissario prefettizio

«La decisione del commissario prefettizio di revocare l’iter sul project financing della piscina è un atto di responsabilità che noi auspicavamo da anni». Così si apre il comunicato diffuso dagli ex consiglieri di minoranza di Trecate, che salutano con soddisfazione la scelta del commissario Diego Dalla Verde di fermare definitivamente il progetto della nuova piscina coperta, portato avanti dalla decaduta amministrazione del sindaco Federico Binatti. Un’operazione da 6 milioni di euro per 23 anni che aveva profondamente spaccato la maggioranza, fino a portare alla crisi e alla paralisi amministrativa.

Il Partito Democratico, per voce di Filippo Sansottera, sottolinea come non fosse in discussione la necessità di restituire alla città un impianto natatorio funzionante, ma piuttosto il metodo: «Volevamo farlo con modalità trasparenti e sostenibili. Per mesi la maggioranza ha preferito trascinare la città in uno scontro politico, fino alla crisi. Oggi finalmente si può voltare pagina».

Sulla stessa linea Marco Uboldi: «La revoca è la conferma che avevamo ragione: quel progetto non era né solido né condiviso. La prossima amministrazione dovrà aprire subito un tavolo tecnico-politico per individuare la soluzione migliore, valutando più opzioni e cercando di intercettare risorse esterne, evitando di gravare sui cittadini per decenni».

Dal mondo del civismo arrivano considerazioni altrettanto nette. Raffaele Sacco, di Trecate Domani, parla di «un’occasione per ripensare davvero il futuro dell’impianto: non servono scorciatoie né bandi su misura, ma una programmazione seria. La città non può più permettersi errori come quelli commessi dalla giunta Binatti».

Per Emanuela Cazzadore la piscina «non è solo un servizio ma un presidio sociale fondamentale», e per questo «ci impegneremo ad aprire un confronto ampio con le associazioni sportive e con la cittadinanza». Anna Uboldi rilancia il tema della partecipazione: «È tempo di trasparenza e partecipazione: basta decisioni prese nelle stanze chiuse e basta giochi di partito. La città merita scelte chiare e condivise».

Parole dure anche da Giorgio Capoccia: «Il provvedimento del commissario prefettizio conferma quanto avevamo denunciato fin dall’inizio. L’ex amministrazione, pur di far passare a ogni costo un’operazione opaca e debole, ha ignorato i segnali d’allarme: la mancanza di pluralità nelle offerte, le modifiche sostanziali al piano iniziale, le gravi criticità tecniche sull’impianto esterno, e le riserve espresse da più parti. Mai si è voluto ricorrere a una valutazione autenticamente terza. È bastato un mese di gestione commissariale per mettere ordine dove c’era confusione. Oggi Trecate è più libera e il suo bilancio più sicuro. Ora si riparta da zero, con una visione nuova, trasparente e partecipata».

Chiude il coro di commenti Mauro Bricco, ex consigliere delegato ai Lavori pubblici, che sulla questione piscina si era già allontanato dalla maggioranza un anno fa: «L’avevo detto chiaramente: fatto in quel modo, sarebbe stato un progetto fallimentare. Le opere pubbliche si fanno con rigore e metodo. Così non si va da nessuna parte».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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«Una decisione di responsabilità». Opposizioni di Trecate esultano per lo stop alla piscina voluta dalla giunta Binatti

Gli ex consiglieri di minoranza appoggiano la decisione del commissario prefettizio

«La decisione del commissario prefettizio di revocare l’iter sul project financing della piscina è un atto di responsabilità che noi auspicavamo da anni». Così si apre il comunicato diffuso dagli ex consiglieri di minoranza di Trecate, che salutano con soddisfazione la scelta del commissario Diego Dalla Verde di fermare definitivamente il progetto della nuova piscina coperta, portato avanti dalla decaduta amministrazione del sindaco Federico Binatti. Un’operazione da 6 milioni di euro per 23 anni che aveva profondamente spaccato la maggioranza, fino a portare alla crisi e alla paralisi amministrativa.

Il Partito Democratico, per voce di Filippo Sansottera, sottolinea come non fosse in discussione la necessità di restituire alla città un impianto natatorio funzionante, ma piuttosto il metodo: «Volevamo farlo con modalità trasparenti e sostenibili. Per mesi la maggioranza ha preferito trascinare la città in uno scontro politico, fino alla crisi. Oggi finalmente si può voltare pagina».

Sulla stessa linea Marco Uboldi: «La revoca è la conferma che avevamo ragione: quel progetto non era né solido né condiviso. La prossima amministrazione dovrà aprire subito un tavolo tecnico-politico per individuare la soluzione migliore, valutando più opzioni e cercando di intercettare risorse esterne, evitando di gravare sui cittadini per decenni».

Dal mondo del civismo arrivano considerazioni altrettanto nette. Raffaele Sacco, di Trecate Domani, parla di «un’occasione per ripensare davvero il futuro dell’impianto: non servono scorciatoie né bandi su misura, ma una programmazione seria. La città non può più permettersi errori come quelli commessi dalla giunta Binatti».

Per Emanuela Cazzadore la piscina «non è solo un servizio ma un presidio sociale fondamentale», e per questo «ci impegneremo ad aprire un confronto ampio con le associazioni sportive e con la cittadinanza». Anna Uboldi rilancia il tema della partecipazione: «È tempo di trasparenza e partecipazione: basta decisioni prese nelle stanze chiuse e basta giochi di partito. La città merita scelte chiare e condivise».

Parole dure anche da Giorgio Capoccia: «Il provvedimento del commissario prefettizio conferma quanto avevamo denunciato fin dall’inizio. L’ex amministrazione, pur di far passare a ogni costo un’operazione opaca e debole, ha ignorato i segnali d’allarme: la mancanza di pluralità nelle offerte, le modifiche sostanziali al piano iniziale, le gravi criticità tecniche sull’impianto esterno, e le riserve espresse da più parti. Mai si è voluto ricorrere a una valutazione autenticamente terza. È bastato un mese di gestione commissariale per mettere ordine dove c’era confusione. Oggi Trecate è più libera e il suo bilancio più sicuro. Ora si riparta da zero, con una visione nuova, trasparente e partecipata».

Chiude il coro di commenti Mauro Bricco, ex consigliere delegato ai Lavori pubblici, che sulla questione piscina si era già allontanato dalla maggioranza un anno fa: «L’avevo detto chiaramente: fatto in quel modo, sarebbe stato un progetto fallimentare. Le opere pubbliche si fanno con rigore e metodo. Così non si va da nessuna parte».

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Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore