Le parole pesano, ma ancor più pesano i silenzi. E nel caso della borsa di studio intitolata a Enzio Zanotti Fragonara, sindaco di Trecate dal 2006 al 2010 e scomparso nel 2017, il silenzio delle istituzioni locali si è fatto sentire. Tanto da portare la famiglia a una decisione netta ma inevitabile: la borsa di studio, assegnata fino a oggi con regolarità a giovani meritevoli per risultati scolastici, sportivi e per l’incarnazione di valori come lo spirito di squadra, la serietà e la dedizione, non sarà più finanziata in futuro.
Il premio era stato istituito nel 2019 per volere dell’ex assessore Giovanni Varone che aveva collaborato con Zanotti.
Un epilogo che non arriva per caso, ma come risposta a quella che la famiglia definisce una «mancanza di attenzione politica e amministrativa» verso i valori che il premio rappresenta. Valori incarnati da Enzio Zanotti nella sua azione amministrativa e che dovevano essere tramandati alle nuove generazioni anche attraverso questo riconoscimento simbolico.
«Negli anni abbiamo sempre dato il nostro contributo economico – spiega il figlio Giovanni, anche a nome dei fratelli Giuseppe, Andrea e Luca – iniziando con 200 euro da parte nostra e altrettanti dal Comune che ha poi aumentato il contributo per arrivare a 500. Ma quello che contava non era la cifra, bensì il significato del premio: riconoscere chi si distingue non solo per i voti o i risultati sportivi, ma per il modo in cui li ottiene, con impegno, rispetto e spirito comunitario».
Tuttavia, anno dopo anno, il coinvolgimento del Comune si è fatto sempre più flebile. «Riunioni disertate o gestite con ritardo, rappresentanti istituzionali da rincorrere e quest’anno un bando pubblicato frettolosamente a inizio anno, rimasto aperto solo per una ventina di giorni – aggiunge Zanotti -. Risultato? Un solo candidato. Che comunque premieremo, se ritenuto meritevole, ma è evidente che questo modo di procedere è molto lacunoso e ben lontano dallo spirito per cui il premio era nato».
La famiglia rispetterà gli impegni presi per il bando già chiuso a gennaio 2025. Ma oltre, non andrà. «Non vogliamo più sostenere un’iniziativa che si è svuotata di senso a causa dell’indifferenza di chi avrebbe dovuto invece proteggerne lo spirito – conclude Zanotti -. Ci attiveremo per sostenere altre realtà che condividono davvero i valori che ci stanno a cuore».