Trecate, Minera si propone candidato del centrodestra. Ma l’accordo è tutt’altro che chiuso

Il candidato delle civiche apre ai partiti: Lega e Forza Italia disponibili, silenzio di Fratelli d’Italia. Sul tavolo i veti sulle candidature

Roberto Minera ha messo sul tavolo la propria candidatura a sindaco di Trecate come possibile sintesi unitaria del centrodestra alle prossime amministrative del 2026. Una autocandidatura esplicita, emersa nell’ultima – e finora unica – riunione della coalizione di fine novembre, che spiega anche il perché del comunicato diffuso allora, a nome dei segretari provinciali di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia insieme allo stesso Minera.

Sul nome dell’ex assessore, Lega e Forza Italia esprimono una posizione di apertura, mentre da Fratelli d’Italia non è ancora arrivata una presa di posizione. Un silenzio che pesa, in una fase in cui il centrodestra trecatese cerca faticosamente una ricomposizione dopo la caduta dell’ultima amministrazione guidata da Federico Binatti.

Minera, del resto, la sua linea l’aveva già tracciata ad agosto, quando aveva ufficializzato la candidatura a sindaco come civico, sostenuto da tre liste, rivendicando la propria indipendenza pur senza nascondere provenienza e ispirazione di centrodestra. Un profilo che affonda le radici nella storia politica cittadina: Minera è stato assessore nella giunta guidata da Enzio Zanotti Fragonara e successivamente, con delega all’Ambiente per Fratelli d’Italia, nel primo mandato di Federico Binatti, fino al 2021. Alle ultime elezioni, però, aveva scelto di non ricandidarsi.

È proprio a seguito del confronto di fine novembre che Minera chiarisce apertamente la propria posizione.
«Ho dato la mia disponibilità – spiega a La Voce – ma con delle condizioni: la rottura totale con l’ultima amministrazione, in particolare con l’ex primo cittadino, l’assessora Rosa Criscuolo, entrambi di Fdi, e alcuni componenti dell’ultima giunta. Loro nelle liste non ci devono essere perché non sono persone gradite ai candidati delle mie civiche».
Una linea netta a cui aggiunge: «La mia posizione è quella di agosto, non ho mai detto di no ai partiti. Se così non sarà, proseguirò la mia campagna elettorale in modo indipendente con le civiche che già mi sostengono».

Qualora il centrodestra riuscisse a trovare una sintesi, il modello sarebbe quello di un “campo largo” simile a quello già costruito dal centrosinistra: un candidato civico sostenuto sia da liste civiche sia dai partiti. Con una differenza non secondaria: il candidato del centrosinistra, Raffaele Sacco è un profilo civico che, almeno allo stato attuale, non risulta avere precedenti militanze di partito.

Sul tema della discontinuità politica interviene anche Forza Italia, con il segretario provinciale Diego Sozzani che non nasconde una valutazione critica sull’ultima amministrazione: «Penso, come già affermato nei mesi scorsi anche prima della caduta della giunta, che Binatti e Criscuolo abbiano rappresentato un problema per Trecate dal punto di vista politico. Dopodiché non spetta a me indicare ai partiti della coalizione chi inserire o escludere dalle liste» dichiara Sozzani, pur ribadendo con chiarezza il proprio giudizio.

Quanto a Minera, Sozzani non chiude la porta, ma pone un paletto chiaro: «La sua candidatura non mi trova contrario, pur riservandomi una valutazione complessiva e riservandomi di decidere dopo aver letto il programma elettorale». Programma che, come spiega lo stesso Minera, è in fase di ultimazione.
«Mi sono dato tempo fino al 22 gennaio – aggiunge Sozzani – dopodiché, in assenza del programma, valuterò la possibilità di proseguire con un percorso autonomo. Il candidato del centrodestra può anche essere popolare, ma deve prima di tutto essere credibile, perché ai trecatesi abbiamo promesso una figura capace di guardare al futuro».

Più prudente la posizione della Lega, con il segretario provinciale Massimo Giordano che frena: «Dalla riunione di fine novembre non ci sono molte novità. Il nome di Minera è sul tavolo, ma ci siamo riservati di riparlarne dopo le feste natalizie».

Nel frattempo Fratelli d’Italia resta in silenzio, segno evidente di un partito ancora alle prese con nodi interni non risolti. È proprio nella formazione guidata da Gaetano Nastri che si concentrano le maggiori criticità, con le figure “ingombranti” di Federico Binatti e Rosa Criscuolo che – stando alle dichiarazioni emerse – nessuno sembrerebbe voler vedere in campo alle prossime elezioni.

Resta da capire se FdI deciderà di seguire i desiderata degli alleati, accettando una discontinuità netta, oppure se tenterà di imporre i propri nomi, mettendo gli altri partiti davanti alla scelta di adeguarsi o correre per conto proprio. Uno scenario che potrebbe riaprire fratture mai del tutto sanate. Anche se, come spesso accade in politica, una via mediana – alla fine – si trova sempre.

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Immagine di Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore