Un gazebo, una piazza, bandiere di partito e facce già viste. A prima vista, nulla di strano: ieri mattina a Trecate Fratelli d’Italia ha tenuto una presenza davanti al municipio, come può accadere spesso anche per altri partiti. Ma lo scenario aveva una nota che non è passata inosservata: a presidiare il banchetto c’erano l’ex sindaco Federico Binatti, destituito appena un mese fa, e alcuni tra i suoi fedelissimi, Rosa Criscuolo (ex assessora) e Vincenzo Salerno (ex consigliere) oltre che un gruppo di attivisti di Gioventù Nazionale.
Una foto che più di mille parole racconta un ritorno in scena che appare a dir poco curioso. Binatti, infatti, non è stato sfiduciato solo dalle minoranze, ma anche abbandonato da tre consiglieri della sua stessa maggioranza, due dei quali del suo stesso partito. Una crisi lunga e silenziosa, culminata con le dimissioni di nove consiglieri che hanno portato al commissariamento del Comune. Silenziosa, almeno da parte di chi avrebbe potuto (e forse dovuto) dire qualcosa: come il senatore Gaetano Nastri, coordinatore regionale del partito, rimasto defilato per tutta la durata della crisi e poi, di fatto, sparito anche dopo la caduta del primo cittadino.
Oggi, però, quel silenzio sembra avere una forma: un via libera tacito al ritorno di Binatti in piazza con il simbolo e le bandiere di Fratelli d’Italia. Dal punto di vista formale, nulla da eccepire: l’ex sindaco è iscritto al partito e ha il diritto di rappresentarlo. Ma è proprio la scelta di non impedirlo che lascia molti nel partito interdetti. Anche perché, guarda caso, il gazebo è comparso proprio durante l’assenza per ferie dell’ex segretario cittadino ed ex vicesindaco Rossano Canetta. Una coincidenza, certo. Ma in politica, si sa, le coincidenze fanno rumore.
Resta da capire a chi e a cosa serve oggi la presenza di Binatti, che non può ricandidarsi alla carica di sindaco perché reduce da due mandati. Allora perché questo ritorno? Un’ipotesi che circola con sempre più insistenza in paese sarebbe quella di spianare la strada a una candidatura dell’ex assessora Criscuolo, praticamente la sola rimasta sempre al suo fianco anche durante la tempesta.
Quel che è certo è che il partito trecatese è ancora in cerca di un equilibrio, se non di una vera e propria rifondazione anche in considerazione dei soli 11 iscritti. I malumori tra i tesserati crescono, così come il disagio per un’immagine pubblica che rischia di raccontare un partito ancora appeso alle stesse logiche – personalistiche, dicono dalle opposizioni – che hanno portato alla crisi. Mentre il senatore Nastri continua a non parlare – almeno pubblicamente – e a lasciare che i gazebo raccontino da soli una storia nostalgica fatta di piccole rivincite.
A complicare ulteriormente il quadro c’è lo stato di salute della coalizione di centrodestra, ormai profondamente indebolita, alla quale Binatti sembrerebbe aver mandato un messaggio: io ci sono e resto qui. Ma mentre la Lega appare ridotta ai minimi termini, priva di una leadership locale riconoscibile, Forza Italia non ha mai risparmiato critiche all’operato di Binatti e della sua giunta, attraverso le parole nette del segretario cittadino Giovanni Varone e di quello provinciale Diego Sozzani. Segnali che lasciano intravedere una frattura non semplice da ricomporre, con il rischio concreto che alle prossime amministrative la coalizione arrivi divisa o comunque priva di una linea politica e di un candidato condiviso.
A Trecate, intanto, ad essere commissariato, non è soltanto il Comune ma anche il circolo di Fratelli d’Italia. E la politica, quella vera, sembra ancora tutta da scrivere.