Trecate fra crisi politica e congresso Fdi: la Lega fa da scudo al sindaco Binatti ma pretende risposte

La consigliera Cigolini lascia Fratelli d'Italia e il consiglio è 8 a 8 con il suo voto decisivo: «Lascio il gruppo non il partito». Il Misto è secondo per numero di componenti

A Trecate si apre un nuovo, delicato capitolo nella crisi politica che agita da mesi la maggioranza guidata dal sindaco Federico Binatti, il quale nella giornata di ieri aveva detto di avere delle dichiarazioni ma poi si è trincerato nel silenzio. Nei giorni scorsi, infatti, Michela Cigolini, consigliera comunale approdata in Fratelli d’Italia appena un anno fa, ha lasciato il gruppo consiliare sbarcando nel Gruppo Misto. «Solo il gruppo, non il partito» precisa. Una scelta che complica ulteriormente la tenuta dell’amministrazione e riporta in superficie tensioni che sembravano sopite dopo il rimpasto di febbraio, quando l’equilibrio fu salvato in extremis.

Cigolini parla di una decisione «meditata da tempo», senza però chiarire le motivazioni né la sua futura posizione in aula: «Lo scoprirò solo vivendo» dice lasciando intendere che il suo voto non sarà scontato. Con questo passaggio, la maggioranza si ritrova in evidente difficoltà: 8 consiglieri di minoranza contro 8 consiglieri di maggioranza e il voto decisivo proprio di Cigolini. Numeri che, se confermati alla prova del voto, potrebbero portare alla mancanza della maggioranza che sostiene il sindaco.

Con l’ingresso di Cigolini, il Gruppo Misto diventa il secondo per consistenza numerica e potrà nominare un proprio capogruppo. Secondo il consigliere Paolo Manzini, il nome più adatto sarebbe quello di Mauro Bricco, oggi in quota Forza Italia ma da tempo fuori dal gruppo della Lega dopo un duro scontro con il sindaco sulla ristrutturazione della piscina coperta. «Questa amministrazione – attacca Bricco – va a discapito della comunità. Se Binatti avesse un po’ di dignità, si dimetterebbe».

La Lega, che continua a far parte della maggioranza mantenendo due assessori in giunta e un consigliere comunale, interviene ufficialmente sulla vicenda attraverso le parole del segretario provinciale Massimo Giordano. «Non abbiamo alcuna intenzione di far cadere il sindaco – chiarisce – ma non possiamo nascondere la sorpresa e la preoccupazione per quanto sta accadendo. Ritenevamo che la crisi apertasi nei mesi scorsi fosse ormai superata. Continuiamo a garantire il nostro sostegno all’amministrazione, ma al tempo stesso chiediamo chiarezza: vogliamo capire quali siano le reali dinamiche in corso».

Le opposizioni hanno chiesto la convocazione urgente di una riunione dei capigruppo e potrebbero essere loro a decidere la data del prossimo consiglio comunale che si annuncia cruciale. «L’amministrazione Binatti è al capolinea -affermano in una nota i consiglieri di minoranza Cazzadore, Sacco, Sansottera, Anna e Marco Uboldi -. Litigi, spaccature, sgambetti: non è questo il clima per governare una città. Il sindaco ha perso la sua maggioranza e tiene insieme la giunta con precari equilibri di potere».

Ma il malessere nella destra trecatese non si esaurisce con le dinamiche consiliari. Nei prossimi giorni è atteso il rinnovo del coordinamento cittadino di Fratelli d’Italia, guidato dal vicesindaco Rossano Canetta, che si è candidato per la riconferma. La sua leadership, però, è messa in discussione dalla frangia che propone Giorgio Giulio Ingold, presidente del consiglio comunale, come alternativa. Una sfida interna combattuta in un circolo che, paradossalmente, conta appena 11 iscritti ufficiali tra cui consiglieri, assessori, il sindaco e lo stesso Canetta.

In questo contesto, il congresso cittadino diventa il campo di battaglia tra due visioni opposte: da un lato, quella del sindaco Binatti, che sembrerebbe aver imposto la candidatura di Ingold in una mossa che molti leggono come un atto di forza per riaffermare il proprio controllo sul partito locale; dall’altro, la linea del senatore Gaetano Nastri, che in Canetta ha sempre visto la figura adatta per guidare il partito in città e per una futura candidatura a sindaco nel 2027. La crisi della destra trecatese, dunque, non è solo amministrativa, ma profondamente politica e strategica. Il messaggio che pare emergere dalla forzatura di Binatti è chiaro: «A Trecate decido io». Ma il prezzo di questa affermazione d’autorità potrebbe essere alto, soprattutto se l’amministrazione perdesse la maggioranza e si aprisse una fase di stallo o di fine anticipata della legislatura.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Trecate fra crisi politica e congresso Fdi: la Lega fa da scudo al sindaco Binatti ma pretende risposte

La consigliera Cigolini lascia Fratelli d’Italia e il consiglio è 8 a 8 con il suo voto decisivo: «Lascio il gruppo non il partito». Il Misto è secondo per numero di componenti

A Trecate si apre un nuovo, delicato capitolo nella crisi politica che agita da mesi la maggioranza guidata dal sindaco Federico Binatti, il quale nella giornata di ieri aveva detto di avere delle dichiarazioni ma poi si è trincerato nel silenzio. Nei giorni scorsi, infatti, Michela Cigolini, consigliera comunale approdata in Fratelli d’Italia appena un anno fa, ha lasciato il gruppo consiliare sbarcando nel Gruppo Misto. «Solo il gruppo, non il partito» precisa. Una scelta che complica ulteriormente la tenuta dell’amministrazione e riporta in superficie tensioni che sembravano sopite dopo il rimpasto di febbraio, quando l’equilibrio fu salvato in extremis.

Cigolini parla di una decisione «meditata da tempo», senza però chiarire le motivazioni né la sua futura posizione in aula: «Lo scoprirò solo vivendo» dice lasciando intendere che il suo voto non sarà scontato. Con questo passaggio, la maggioranza si ritrova in evidente difficoltà: 8 consiglieri di minoranza contro 8 consiglieri di maggioranza e il voto decisivo proprio di Cigolini. Numeri che, se confermati alla prova del voto, potrebbero portare alla mancanza della maggioranza che sostiene il sindaco.

Con l’ingresso di Cigolini, il Gruppo Misto diventa il secondo per consistenza numerica e potrà nominare un proprio capogruppo. Secondo il consigliere Paolo Manzini, il nome più adatto sarebbe quello di Mauro Bricco, oggi in quota Forza Italia ma da tempo fuori dal gruppo della Lega dopo un duro scontro con il sindaco sulla ristrutturazione della piscina coperta. «Questa amministrazione – attacca Bricco – va a discapito della comunità. Se Binatti avesse un po’ di dignità, si dimetterebbe».

La Lega, che continua a far parte della maggioranza mantenendo due assessori in giunta e un consigliere comunale, interviene ufficialmente sulla vicenda attraverso le parole del segretario provinciale Massimo Giordano. «Non abbiamo alcuna intenzione di far cadere il sindaco – chiarisce – ma non possiamo nascondere la sorpresa e la preoccupazione per quanto sta accadendo. Ritenevamo che la crisi apertasi nei mesi scorsi fosse ormai superata. Continuiamo a garantire il nostro sostegno all’amministrazione, ma al tempo stesso chiediamo chiarezza: vogliamo capire quali siano le reali dinamiche in corso».

Le opposizioni hanno chiesto la convocazione urgente di una riunione dei capigruppo e potrebbero essere loro a decidere la data del prossimo consiglio comunale che si annuncia cruciale. «L’amministrazione Binatti è al capolinea -affermano in una nota i consiglieri di minoranza Cazzadore, Sacco, Sansottera, Anna e Marco Uboldi -. Litigi, spaccature, sgambetti: non è questo il clima per governare una città. Il sindaco ha perso la sua maggioranza e tiene insieme la giunta con precari equilibri di potere».

Ma il malessere nella destra trecatese non si esaurisce con le dinamiche consiliari. Nei prossimi giorni è atteso il rinnovo del coordinamento cittadino di Fratelli d’Italia, guidato dal vicesindaco Rossano Canetta, che si è candidato per la riconferma. La sua leadership, però, è messa in discussione dalla frangia che propone Giorgio Giulio Ingold, presidente del consiglio comunale, come alternativa. Una sfida interna combattuta in un circolo che, paradossalmente, conta appena 11 iscritti ufficiali tra cui consiglieri, assessori, il sindaco e lo stesso Canetta.

In questo contesto, il congresso cittadino diventa il campo di battaglia tra due visioni opposte: da un lato, quella del sindaco Binatti, che sembrerebbe aver imposto la candidatura di Ingold in una mossa che molti leggono come un atto di forza per riaffermare il proprio controllo sul partito locale; dall’altro, la linea del senatore Gaetano Nastri, che in Canetta ha sempre visto la figura adatta per guidare il partito in città e per una futura candidatura a sindaco nel 2027. La crisi della destra trecatese, dunque, non è solo amministrativa, ma profondamente politica e strategica. Il messaggio che pare emergere dalla forzatura di Binatti è chiaro: «A Trecate decido io». Ma il prezzo di questa affermazione d’autorità potrebbe essere alto, soprattutto se l’amministrazione perdesse la maggioranza e si aprisse una fase di stallo o di fine anticipata della legislatura.

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