Marco Caccia è stato eletto nuovo presidente della Provincia di Novara con un risultato netto: 66% dei voti ponderati (51.631 su circa 77mila), contro il 34% di Giuliano Pacileo, sostenuto dal centrosinistra. Una vittoria che consolida la leadership del centrodestra a livello provinciale, ma che apre subito la discussione sul futuro della coalizione in vista delle prossime sfide elettorali.
«Siamo contenti – ha commentato Caccia a caldo – perché è un bel risultato per me e per il centrodestra. Non ero il candidato uscente e ho lavorato molto per farmi conoscere e credo di aver instaurato un buon rapporto con i Comuni del territorio. Questo risultato rappresenta continuità amministrativa, perché rimaniamo nella stessa filiera politica e continueremo il lavoro avviato dai consiglieri di Identità e Territorio».
Poi l’affondo politico: «Anche sul piano politico è un segnale importante di unità, di compattezza e di buon governo, utile in prospettiva per tutte le elezioni che ci saranno nel territorio novarese» ha dichiarato Caccia, sottolineando come la vittoria rappresenti un segnale politico oltre che amministrativo. Il riferimento è chiaro: gli appuntamenti con le urne di Trecate 2026 e di Novara 2027.
Dal fronte opposto, il segretario provinciale del Pd Rossano Pirovano ha riconosciuto la vittoria del sindaco di Romentino, ma sottolineato la crescita del centrosinistra: «Abbiamo registrato un incremento di circa il 5% rispetto all’ultima sfida elettorale. Non è solo un dato numerico, ma testimonia la buona risposta dei nostri amministratori e delle comunità che chiedono un cambiamento nel modo di fare politica provinciale».
Pirovano ha inoltre rimarcato «il fatto politico non marginale» di un consigliere del centrodestra che avrebbe votato Pacileo: «È la dimostrazione di una spaccatura nella coalizione avversaria, su cui i segretari provinciali della Lega e di Fdi dovranno dare risposte».
Ed è proprio su questi fronti che il centrodestra rischia di misurarsi con le proprie fragilità: a Trecate, la caduta dell’amministrazione Binatti ha lasciato uno strascico di divisioni: mentre Forza Italia ha chiesto discontinuità e ha proposto “volti nuovi”, infatti, Fratelli d’Italia e Lega dovranno decidere se seguire la linea di rinnovamento o difendere gli assetti precedenti. Le liste civiche locali, a loro volta, potrebbero complicare ulteriormente la ricomposizione.
A Novara, invece, il tema riguarda il peso della Lega: il partito ha espresso il sindaco, attualmente in carica, per due mandati consecutivi, ma i sondaggi ne segnalano un progressivo indebolimento. Fratelli d’Italia, oggi più forte a livello nazionale, e Forza Italia, che prova a recuperare visibilità, potrebbero chiedere maggiore spazio nella definizione della futura leadership.
In questo quadro, l’elezione di Caccia consegna al centrodestra una vittoria indiscutibile ma anche un compito delicato: mantenere l’immagine di una coalizione solida in un momento in cui gli equilibri interni si stanno già rimescolando. Le amministrative di Trecate e Novara diranno se l’unità evocata dal nuovo presidente sarà realtà o solo un auspicio destinato a incrinarsi.
(Caccia secondo da sinistra con i consiglieri Pietro Palmieri, Barbara Pace e io vice Andrea Crivelli)