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Sport per gli universitari: cosa fare e dove

Come di consueto, ogni settimana Radio 6023 vi racconta il mondo degli studenti universitari tra storie, testimonianze e abitudini dei più giovani. Ci sarebbe piaciuto potervi portare all’interno dell’universo UPO descrivendovi il via-vai nei corridoi tra una lezione e l’altra, facendovi sentire gli scambi tra studenti negli spazi di aggregazione e dando voce alle attività nei laboratori e nei centri di ricerca. Questo sarà un anno che non ci dimenticheremo mai, nel bene e nel male; però è arrivato il momento di ripartire con la giusta carica per non sprecare questi ultimi sei mesi del 2020.

Settimana scorsa Silvia Bertin vi ha proposto una simpatica guida per sopravvivere agli esami in piena fase 2: negozi e locali hanno ormai riaperto e le strade della città si sono rapidamente riempite perché la vita va goduta in ogni suo attimo, e pur sempre rispettando gli altri con mascherina e distanziamento sociale, abbiamo ripreso a vederci con gli amici più cari. In questo scenario rimane ancora chiuso il portone principale dell’Università: non sappiamo ancora quando potremo rimettere piede nelle nostre aule, affrontare gli esami con quel contatto umano con i docenti che è utile per stemperare l’ansia e soprattutto vivere le lezioni al fianco dei nostri compagni di corso.

Diciamocelo chiaramente: l’Università ci stimola perché studiamo le materie che preferiamo, costruiamo il nostro percorso per un futuro lavorativo che ci possa rispecchiare al meglio. Ma è anche quell’ambiente dove nascono le amicizie che potranno accompagnarci per tutta la vita, si spera. Ogni lezione può essere il luogo per parlare con qualcuno che non conosciamo e che sarà in grado di arricchire la nostra giornata. Non dobbiamo mai darlo per scontato: qualcuno potrà sempre entrare nella nostra vita e cambiarcela, senza che ce lo aspettiamo.

Ma come fare a conoscere nuove persone in questo periodo così complicato? In questi giorni non hanno riaperto solo i negozi e i locali, ma anche i centri sportivi: dalle palestre ai campi all’aperto, la città di Novara è in grado di poter offrire numerose esperienze che uniranno la sana attività fisica a nuovi interessanti incontri.

“Lo sport comunque è una componente fondamentale delle attività che una persona può fare nel tempo libero. Perché può farlo al CUS? Perché magari frequenta con i compagni dopo le lezioni la palestra. Perché comunque il CUS è un ambiente dove si crea socialità. Ci sono sport, penso al Rugby, dove la parte sociale è importante.”

Queste le parole di Alessio Giacomini, Segretario Generale del CUSPO (Centro Universitario Sportivo Piemonte Orientale). Ai microfoni di Radio 6023, Alessio mi ha raccontato che sono state riaperte le strutture del CUSPO ad Alessandria e a Novara: se gli alessandrini possono dedicarsi ad attività all’aria aperta come il Rugby nel campo di Casal Bagliano (frazione di Alessandria), il 3 Giugno a Novara ha riaperto la palestra Fitness Campus all’interno dell’edificio Perrone dell’UPO. “L’apertura della palestra per il mese di Giugno è un test, vediamo qual è la risposta dei nostri abbonati, qual è la frequenza” – ha affermato Giacomini -“La maggior parte dei nostri utenti sono studenti universitari, qualche studente novarese c’è e per loro abbiamo fatto l’apertura del mese di Giugno.”

In attesa di confermare anche l’apertura per il mese di Luglio e la ripresa delle attività e dei corsi dal mese di Settembre, Alessio ci ha fatto capire che l’attività sportiva è un veicolo straordinario per permettere agli universitari di stringere legami tra loro. “Diciamo che io ho incontrato quest’anno, prima del lockdown, molti ragazzi a Novara che smettevano lezione e venivano in palestra con gli amici con cui avevano trascorso la giornata universitaria.” Il CUSPO è uno dei motori trainanti dell’interazione e integrazione giovanile sul nostro territorio universitario. Per conoscere al meglio questa realtà potete ascoltare l’intervista in formato podcast sui canali di Radio 6023.

Se lo sport quindi è interazione, dobbiamo sottolineare che è anche capacità di mettersi in gioco. Tra le numerose realtà della città, ho avuto modo di conoscere la Polisportiva San Giacomo e la sua disciplina fiore all’occhiello: il Baskin. Il Baskin è una pallacanestro che permette a giocatori con disabilità di competere e gareggiare al fianco e contro ragazzi normodotati, permettendo una inclusione a 360 gradi. Il Presidente Sergio Ferrarotti mi ha raccontato che il Baskin può essere una forte esperienza di vita, dando un supporto alle persone in difficoltà.

“Il bello del baskin è che ognuno può esprimersi in base alla propria abilità.” Inoltre, Sergio sostiene come questa disciplina “possa essere un momento veramente di crescita sia per ragazzi con diverse abilità sia per ragazzi normodotati che acquisiscono quella consapevolezza importante e fondamentale che in una società deve essere alla base di tutto per far si che queste persone non si sentano un mondo a parte ma parte del mondo. ”

Ma il supporto un universitario può anche darlo fuori dal campo. “Le figure che diventano fondamentali, tanto quanto il mister, tanto quanto gli atleti, sono i dirigenti. Io credo che spesso questa figura viene sottovalutata.” La Polisportiva San Giacomo ha investito fortemente su un percorso formativo per nuovi dirigenti e l’appello di Sergio Ferrarotti è chiaro: “Se ci fossero studenti universitari che hanno voglia di sviluppare un percorso del genere rimanendo nel mondo dello sport c’è tanto da fare.” Anche per conoscere la realtà della Polisportiva San Giacomo potete ascoltare il podcast realizzato da Radio 6023.

E mentre nei prossimi giorni andrete ad allenarvi al parco delle Betulle, a correre al Parco dell’Allea o per le strade del Torrion Quartara, pensate a come potreste migliorare le vostre giornate impegnandovi all’interno di una società sportiva, universitaria o territoriale. Perché conoscere è il modo migliore per non sentirsi mai stanchi di quello che si ha.

Davide Farinetti, Radio 6023

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