Romagnano rivive la Passione: un patrimonio di fede e storia da 262 anni. Patrimonio Unesco?

Il sindaco Carini: «Abbiamo inoltrato l'istanza». Un appuntamento che si rinnova ogni anno e che coinvolge circa 30 persone tra attori, figuranti e tecnici. Dal giovedì santo alla domenica di Pasqua

Sono circa 300 le persone coinvolte, tra attori, figuranti e tecnici, nella storica rappresentazione del Venerdì Santo di Romagnano Sesia, che quest’anno taglia l’incredibile traguardo della 262esima edizione. Un appuntamento con la tradizione, la fede e la cultura che dal 1729 anima le strade del borgo novarese, attirando ogni anno centinaia di visitatori. Le repliche, in programma dal 17 al 20 aprile, si snoderanno dal Giovedì Santo alla sera di Pasqua, articolandosi in quindici quadri itineranti che ricostruiscono con grande suggestione i momenti salienti della Passione di Cristo.

Il sindaco di Romagnano, Alessandro Carini, ha sottolineato che «si tratta dell’evento più importante del novarese e del Piemonte. Abbiamo inoltrato l’istanza perchè possa rientrare tra le Sacre Rappresentazioni della Passione Patrimonio Unesco».

A patrocinare l’evento, la Provincia di Novara. «Un appuntamento che rinnova una forma di devozione antica, confermandosi patrimonio culturale e religioso per tutta la comunità romagnanese e oltre» ha detto il vicepresidente Andrea Crivelli.

Il regista Lorenzo Del Boca ha assicurato che «la rappresentazione mantiene le radici della tradizione, ma sta a passo con i tempi con scenografie monumentali lunghe 32 metri. Molto stimolante il fatto che siano stato coinvolti parecchi giovani».

Il merito va all’instancabile lavoro dell’associazione Comitato Pro Venerdì Santo, che in sinergia con il Comune e la parrocchia, tiene viva una tradizione tra le più antiche d’Italia. Il borgo si trasforma completamente, ricreando la Gerusalemme di duemila anni fa, con quasi trecento interpreti in costume e ambientazioni curate nei minimi dettagli. Un’opera teatrale collettiva che coinvolge l’intera comunità e che fonde sacro e profano in un’atmosfera unica: emblematico è il momento istituzionale della consegna delle chiavi del paese al Governante, a simboleggiare la piena adesione di Romagnano all’evento.

Tra le novità dell’edizione 2025, come spiega il presidente del Comitato Paolo Arienta, ci sarà un nuovo copione per la scena del Sinedrio nella serata del sabato e il debutto del “Venerdì Santo dei giovani”, recitato da ragazzi e ragazze delle scuole del paese. Inoltre, sarà attivato un servizio di accoglienza e visita guidata per i visitatori nel pomeriggio del sabato, a cura degli studenti delle scuole superiori locali. Una dimostrazione concreta di come questa tradizione sia viva e in continua evoluzione, mantenendo salde le sue radici ma aprendosi a nuove forme di partecipazione e valorizzazione del territorio. «Grazie ad Atl che ci supporta in ogni azione: per il nostro paese è un modo per ricordare la propria identità dal 1729».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Romagnano rivive la Passione: un patrimonio di fede e storia da 262 anni. Patrimonio Unesco?

Il sindaco Carini: «Abbiamo inoltrato l’istanza». Un appuntamento che si rinnova ogni anno e che coinvolge circa 30 persone tra attori, figuranti e tecnici. Dal giovedì santo alla domenica di Pasqua

Sono circa 300 le persone coinvolte, tra attori, figuranti e tecnici, nella storica rappresentazione del Venerdì Santo di Romagnano Sesia, che quest’anno taglia l’incredibile traguardo della 262esima edizione. Un appuntamento con la tradizione, la fede e la cultura che dal 1729 anima le strade del borgo novarese, attirando ogni anno centinaia di visitatori. Le repliche, in programma dal 17 al 20 aprile, si snoderanno dal Giovedì Santo alla sera di Pasqua, articolandosi in quindici quadri itineranti che ricostruiscono con grande suggestione i momenti salienti della Passione di Cristo.

Il sindaco di Romagnano, Alessandro Carini, ha sottolineato che «si tratta dell’evento più importante del novarese e del Piemonte. Abbiamo inoltrato l’istanza perchè possa rientrare tra le Sacre Rappresentazioni della Passione Patrimonio Unesco».

A patrocinare l’evento, la Provincia di Novara. «Un appuntamento che rinnova una forma di devozione antica, confermandosi patrimonio culturale e religioso per tutta la comunità romagnanese e oltre» ha detto il vicepresidente Andrea Crivelli.

Il regista Lorenzo Del Boca ha assicurato che «la rappresentazione mantiene le radici della tradizione, ma sta a passo con i tempi con scenografie monumentali lunghe 32 metri. Molto stimolante il fatto che siano stato coinvolti parecchi giovani».

Il merito va all’instancabile lavoro dell’associazione Comitato Pro Venerdì Santo, che in sinergia con il Comune e la parrocchia, tiene viva una tradizione tra le più antiche d’Italia. Il borgo si trasforma completamente, ricreando la Gerusalemme di duemila anni fa, con quasi trecento interpreti in costume e ambientazioni curate nei minimi dettagli. Un’opera teatrale collettiva che coinvolge l’intera comunità e che fonde sacro e profano in un’atmosfera unica: emblematico è il momento istituzionale della consegna delle chiavi del paese al Governante, a simboleggiare la piena adesione di Romagnano all’evento.

Tra le novità dell’edizione 2025, come spiega il presidente del Comitato Paolo Arienta, ci sarà un nuovo copione per la scena del Sinedrio nella serata del sabato e il debutto del “Venerdì Santo dei giovani”, recitato da ragazzi e ragazze delle scuole del paese. Inoltre, sarà attivato un servizio di accoglienza e visita guidata per i visitatori nel pomeriggio del sabato, a cura degli studenti delle scuole superiori locali. Una dimostrazione concreta di come questa tradizione sia viva e in continua evoluzione, mantenendo salde le sue radici ma aprendosi a nuove forme di partecipazione e valorizzazione del territorio. «Grazie ad Atl che ci supporta in ogni azione: per il nostro paese è un modo per ricordare la propria identità dal 1729».

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