Nel 2025 ricorre il cinquantesimo anniversario dell’Associazione genitori scuole cattoliche (AgeSC) e, per celebrare questo traguardo, le realtà salesiane di Novara hanno scelto di incontrarsi nel segno del teatro e della comunità. I tre istituti salesiani della città, insieme all’Associazione ex-allievi, all’Associazione ex-allieve, ai Salesiani Cooperatori e all’ufficio Famiglia della diocesi di Novara, hanno organizzato una serata di festa al teatro dell’istituto San Lorenzo.
Lo spettacolo proposto, “Giovanni: un bosco di 200 anni”, interpretato da Carlo Pastori e Walter Muto, ha offerto un racconto originale della vita di san Giovanni Bosco: due angeli – tra battibecchi, ironia e slanci di poesia – hanno ripercorso episodi e tratti umani del santo torinese, rendendo la sua storia viva e sorprendentemente vicina al pubblico. Il risultato è stato uno spettacolo capace di suscitare allegria, commozione e un senso di meraviglia, spesso assopito sotto le incombenze quotidiane.
La serata è stata frutto di mesi di lavoro condiviso tra le realtà coinvolte, con l’intento dichiarato di generare un’occasione di incontro per le famiglie. Oltre allo spettacolo, i partecipanti – più di 200 persone – hanno potuto gustare un aperitivo preparato dagli studenti del CNOS/FAP San Lorenzo, mentre per i più piccoli è stato organizzato un momento di animazione dedicato.
Durante l’iniziativa è stata inoltre premiata Maria Rosaria Rata (in foto), tra le socie storiche di AGeSC, presente fin dagli albori dell’associazione. È stato anche ricordato un altro anniversario significativo: i 150 anni dei Salesiani Cooperatori, che saranno celebrati nel maggio 2025.
A conclusione della serata, gli organizzatori hanno espresso soddisfazione per l’esito dell’iniziativa: «La grande partecipazione, la bellezza dello spettacolo e il lavoro corale tra diverse realtà ci riempiono di gratitudine. Questa serata è nata dal desiderio di incontrare e far incontrare le famiglie in un clima di gioia e condivisione. Continuiamo il nostro cammino a sostegno della libertà di educazione, sempre più certi che sia un diritto da difendere e un bene per tutti».




