A Borgomanero la presentazione di “Libera – storia di Anna”, una testimonianza contro la cultura mafiosa

L'incontro alla Torretta Emanuela Loi, bene confiscato alla mafia e oggi assegnato al Centro AntiViolenza

Sarà presentato venerdì 16 maggio alle 18.30 a Borgomanero, alla Torretta di via Arona 12, “Libera – storia di Anna”, il nuovo libro della giornalista Alessandra Ziniti. Un libro che racconta una storia vera di ribellione e libertà, e un luogo che ogni giorno testimonia la possibilità concreta del cambiamento: la Torretta, oggi luogo di accoglienza e supporto per donne vittime di violenza, è stata infatti confiscata alla mafia ed è un segno tangibile di riscatto e giustizia, esattamente come la storia di Anna, protagonista del libro.

Libera – storia di Anna” è il racconto di una donna che ha avuto il coraggio di rompere i legami con un contesto mafioso, trovando nel progetto “Liberi di scegliere” la forza e gli strumenti per costruire una nuova vita. Grazie a questo programma oltre 120 donne e minori hanno potuto allontanarsi da ambienti criminali e iniziare percorsi alternativi, sicuri e dignitosi.

«Il Centro antiviolenza vuole essere anche un luogo di confronto, in cui le storie si incrociano e vengono raccontate – ha spiegato Chiara Zanetta, coordinatrice della struttura –. Siamo ben contente di aprire i nostri spazi per la presentazione del libro, sperando nel sole per accogliervi nel giardino, accanto alla nostra magnolia secolare».

L’iniziativa si propone anche di mettere in dialogo il tema della violenza mafiosa e quello della violenza di genere, due fenomeni apparentemente distinti ma alimentati da dinamiche comuni: l’abuso, il controllo, la paura e l’imposizione del potere. «Il sistema mafioso e la violenza di genere – sottolineano dal Centro – traggono forza dalla stessa cultura della sottomissione e della prevaricazione. Il libro ci parla di una realtà che può sembrare lontana, ma che in realtà è strettamente legata alla cultura patriarcale in cui viviamo».

Soddisfazione anche da parte di Sarah Verzì e Ryan Coretta, coreferenti provinciali di Libera Novara: «Siamo particolarmente contente di questa presentazione perché unisce due grandi impegni di Libera: da un lato, la costruzione di un’alternativa concreta per chi si ribella alle mafie; dall’altro, il riutilizzo sociale dei beni confiscati alla criminalità organizzata. Questo è ciò che intendiamo per antimafia sociale: creare luoghi vivi, capaci di generare speranza e cambiamento».

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A Borgomanero la presentazione di “Libera – storia di Anna”, una testimonianza contro la cultura mafiosa

L’incontro alla Torretta Emanuela Loi, bene confiscato alla mafia e oggi assegnato al Centro AntiViolenza

Sarà presentato venerdì 16 maggio alle 18.30 a Borgomanero, alla Torretta di via Arona 12, “Libera – storia di Anna”, il nuovo libro della giornalista Alessandra Ziniti. Un libro che racconta una storia vera di ribellione e libertà, e un luogo che ogni giorno testimonia la possibilità concreta del cambiamento: la Torretta, oggi luogo di accoglienza e supporto per donne vittime di violenza, è stata infatti confiscata alla mafia ed è un segno tangibile di riscatto e giustizia, esattamente come la storia di Anna, protagonista del libro.

Libera – storia di Anna” è il racconto di una donna che ha avuto il coraggio di rompere i legami con un contesto mafioso, trovando nel progetto “Liberi di scegliere” la forza e gli strumenti per costruire una nuova vita. Grazie a questo programma oltre 120 donne e minori hanno potuto allontanarsi da ambienti criminali e iniziare percorsi alternativi, sicuri e dignitosi.

«Il Centro antiviolenza vuole essere anche un luogo di confronto, in cui le storie si incrociano e vengono raccontate – ha spiegato Chiara Zanetta, coordinatrice della struttura –. Siamo ben contente di aprire i nostri spazi per la presentazione del libro, sperando nel sole per accogliervi nel giardino, accanto alla nostra magnolia secolare».

L’iniziativa si propone anche di mettere in dialogo il tema della violenza mafiosa e quello della violenza di genere, due fenomeni apparentemente distinti ma alimentati da dinamiche comuni: l’abuso, il controllo, la paura e l’imposizione del potere. «Il sistema mafioso e la violenza di genere – sottolineano dal Centro – traggono forza dalla stessa cultura della sottomissione e della prevaricazione. Il libro ci parla di una realtà che può sembrare lontana, ma che in realtà è strettamente legata alla cultura patriarcale in cui viviamo».

Soddisfazione anche da parte di Sarah Verzì e Ryan Coretta, coreferenti provinciali di Libera Novara: «Siamo particolarmente contente di questa presentazione perché unisce due grandi impegni di Libera: da un lato, la costruzione di un’alternativa concreta per chi si ribella alle mafie; dall’altro, il riutilizzo sociale dei beni confiscati alla criminalità organizzata. Questo è ciò che intendiamo per antimafia sociale: creare luoghi vivi, capaci di generare speranza e cambiamento».

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