Trecate, mille giorni senza piscina: le minoranze attaccano l’ex giunta Binatti

Quattro comunicati per "celebrare" l'anniversario

Mille giorni con i cancelli della piscina comunale coperta serrati. È il bilancio che le forze di minoranza trecatesi hanno scelto di ricordare oggi, 26 settembre, con una serie di comunicati congiunti, che ricordano come il progetto da oltre 5 milioni di euro, recentemente stoppato dal commissario prefettizio, sia stato al centro della caduta della giunta guidata da Federico Binatti.

I comunicati, diffusi da Trecate Domani, Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e dalle ex consigliere civiche Emanuela Cazzadore e Anna Uboldi convergono tutti su un punto: «la chiusura dell’impianto non è solo un problema sportivo, ma la fotografia di un’amministrazione guidata da Federico Binatti incapace di dare risposte concrete ai cittadini».

Per Raffaele Sacco i mille giorni senza piscina raccontano «lo stile di governo della destra trecatese, fatto di immobilismo e propaganda, con effetti devastanti anche sugli altri impianti sportivi: campo da calcio chiuso, pista di atletica inagibile, campi da tennis inutilizzabili». Il Partito Democratico definisce la vicenda «un triste traguardo» e ricorda come il project financing da oltre sei milioni di euro fosse un progetto «faraonico e insostenibile», fermato solo dall’intervento del commissario prefettizio. «È ora di costruire un piano serio e condiviso sugli impianti sportivi» hanno sottolineato i consiglieri uscenti Marco Uboldi e Filippo Sansottera.

Le ex consigliere civiche parlano invece di «macerie di una cattiva gestione» e di «un milione di euro pescati dalle tasche dei cittadini», invitando a scegliere rappresentanti capaci e pronti a rimettere al centro i bisogni reali della comunità. Dal canto loro, i rappresentanti del Movimento 5 Stelle vedono nella piscina chiusa «l’emblema di una politica senza visione» che ha dimenticato famiglie e ragazzi, costretti a spostarsi nei comuni vicini per praticare sport. «Ripartire dallo sport significa ricostruire fiducia e dare futuro ai giovani» ha affermato il referente locale Ivan Carlone.

Quattro voci diverse che, all’unisono, trasformano la piscina chiusa in un monito: per Trecate è arrivato il tempo di voltare pagina e restituire alla città spazi di sport, socialità e fiducia. E se fino a oggi le opposizioni hanno commentato lo stretto necessario, oggi le quattro voci sembrano mandare un messaggio chiaro in vista delle prossime elezioni.

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Trecate, mille giorni senza piscina: le minoranze attaccano l’ex giunta Binatti

Quattro comunicati per “celebrare” l’anniversario

Mille giorni con i cancelli della piscina comunale coperta serrati. È il bilancio che le forze di minoranza trecatesi hanno scelto di ricordare oggi, 26 settembre, con una serie di comunicati congiunti, che ricordano come il progetto da oltre 5 milioni di euro, recentemente stoppato dal commissario prefettizio, sia stato al centro della caduta della giunta guidata da Federico Binatti.

I comunicati, diffusi da Trecate Domani, Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e dalle ex consigliere civiche Emanuela Cazzadore e Anna Uboldi convergono tutti su un punto: «la chiusura dell’impianto non è solo un problema sportivo, ma la fotografia di un’amministrazione guidata da Federico Binatti incapace di dare risposte concrete ai cittadini».

Per Raffaele Sacco i mille giorni senza piscina raccontano «lo stile di governo della destra trecatese, fatto di immobilismo e propaganda, con effetti devastanti anche sugli altri impianti sportivi: campo da calcio chiuso, pista di atletica inagibile, campi da tennis inutilizzabili». Il Partito Democratico definisce la vicenda «un triste traguardo» e ricorda come il project financing da oltre sei milioni di euro fosse un progetto «faraonico e insostenibile», fermato solo dall’intervento del commissario prefettizio. «È ora di costruire un piano serio e condiviso sugli impianti sportivi» hanno sottolineato i consiglieri uscenti Marco Uboldi e Filippo Sansottera.

Le ex consigliere civiche parlano invece di «macerie di una cattiva gestione» e di «un milione di euro pescati dalle tasche dei cittadini», invitando a scegliere rappresentanti capaci e pronti a rimettere al centro i bisogni reali della comunità. Dal canto loro, i rappresentanti del Movimento 5 Stelle vedono nella piscina chiusa «l’emblema di una politica senza visione» che ha dimenticato famiglie e ragazzi, costretti a spostarsi nei comuni vicini per praticare sport. «Ripartire dallo sport significa ricostruire fiducia e dare futuro ai giovani» ha affermato il referente locale Ivan Carlone.

Quattro voci diverse che, all’unisono, trasformano la piscina chiusa in un monito: per Trecate è arrivato il tempo di voltare pagina e restituire alla città spazi di sport, socialità e fiducia. E se fino a oggi le opposizioni hanno commentato lo stretto necessario, oggi le quattro voci sembrano mandare un messaggio chiaro in vista delle prossime elezioni.

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