Tre studenti diciottenni dell’Omar all’Expo di Osaka con un progetto per salvare aria e acqua

Il loro “MAD 63 AirGuardians” selezionato per l’IEYI 2025 coniuga nanotecnologie, intelligenza artificiale e sostenibilità ambientale. Il progetto è sostenuto da Birla Carbon Italy, Esseco e Sarpom

Un progetto innovativo, tre giovani menti di appena 18 anni e un biglietto per il Giappone. Si chiama MAD 63 AirGuardians ed è l’idea selezionata per rappresentare l’Italia all’International Exhibition for Young Inventors (IEYI) 2025, in programma a Osaka dal 6 all’8 agosto, nell’ambito di Expo 2025.

A renderlo davvero straordinario non è solo la qualità scientifica della proposta, ma soprattutto l’età dei suoi autori: Maddalena Ghiselli, Alessio Biscaldi e Diego Zanotti, tre studenti che a settembre frequenteranno il quinto anno dell’indirizzo Chimica dell’istituto tecnico industriale Omar, che hanno saputo sviluppare una soluzione all’avanguardia per contrastare alcuni tra gli inquinanti più pericolosi per l’ambiente: PFAS e microplastiche.

Il progetto prevede un sistema avanzato di monitoraggio basato su filtri con nanoparticelle magnetiche a basso impatto ambientale, in grado di catturare e analizzare selettivamente queste sostanze. I test condotti – anche in alta quota tramite droni – hanno mostrato risultati promettenti, grazie all’impiego di tecniche analitiche e modelli predittivi di intelligenza artificiale capaci di mappare le aree a rischio e ottimizzare le strategie di intervento.

«Abbiamo voluto unire sostenibilità, tecnologia e ricerca, partendo dalla scuola ma guardando al mondo” – hanno spiegato i ragazzi durante la presentazione di stamattina -. Stiamo anche lavorando a sfere assorbenti per la rimozione di PFAS e microplastiche nelle acque, aprendo possibilità concrete per l’ambiente».

A rendere possibile il sogno giapponese è stato anche il sostegno economico di Birla Carbon Italy, Esseco e Sarpom, tre aziende del territorio che hanno creduto nel valore del progetto, coprendo le spese per la trasferta a Osaka.

«Fare scuola oggi significa fare rete con il territorio e creare occasioni per far emergere il talento dei nostri ragazzi – ha dichiarato la dirigente scolastica Francesca Malarby -. Queste aziende hanno scelto di adottare il progetto, un segnale forte di fiducia nella scuola e nei giovani».

Il sindaco di Novara, Alessandro Canelli, ha definito l’Omar «una scuola di eccellenza che riesce a stimolare i ragazzi e metterli nelle condizioni di proporsi sul mercato del lavoro già da studenti. Questi risultati ne sono la conferma»

Per il presidente della Provincia, Andrea Crivelli, l’Omar è «un unicum nel panorama scolastico novarese, tra i migliori istituti tecnici d’Italia, tanto da attrarre studenti anche da altri territori».

E il sindaco di Cerano, Mauro Cesti, ha sottolineato «la bellezza di una vera sinergia tra scuole, imprese e ambiente. Quando i giovani vengono messi in condizione di esprimersi, i risultati sorprendono».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Tre studenti diciottenni dell’Omar all’Expo di Osaka con un progetto per salvare aria e acqua

Il loro “MAD 63 AirGuardians” selezionato per l’IEYI 2025 coniuga nanotecnologie, intelligenza artificiale e sostenibilità ambientale. Il progetto è sostenuto da Birla Carbon Italy, Esseco e Sarpom

Un progetto innovativo, tre giovani menti di appena 18 anni e un biglietto per il Giappone. Si chiama MAD 63 AirGuardians ed è l’idea selezionata per rappresentare l’Italia all’International Exhibition for Young Inventors (IEYI) 2025, in programma a Osaka dal 6 all’8 agosto, nell’ambito di Expo 2025.

A renderlo davvero straordinario non è solo la qualità scientifica della proposta, ma soprattutto l’età dei suoi autori: Maddalena Ghiselli, Alessio Biscaldi e Diego Zanotti, tre studenti che a settembre frequenteranno il quinto anno dell’indirizzo Chimica dell’istituto tecnico industriale Omar, che hanno saputo sviluppare una soluzione all’avanguardia per contrastare alcuni tra gli inquinanti più pericolosi per l’ambiente: PFAS e microplastiche.

Il progetto prevede un sistema avanzato di monitoraggio basato su filtri con nanoparticelle magnetiche a basso impatto ambientale, in grado di catturare e analizzare selettivamente queste sostanze. I test condotti – anche in alta quota tramite droni – hanno mostrato risultati promettenti, grazie all’impiego di tecniche analitiche e modelli predittivi di intelligenza artificiale capaci di mappare le aree a rischio e ottimizzare le strategie di intervento.

«Abbiamo voluto unire sostenibilità, tecnologia e ricerca, partendo dalla scuola ma guardando al mondo” – hanno spiegato i ragazzi durante la presentazione di stamattina -. Stiamo anche lavorando a sfere assorbenti per la rimozione di PFAS e microplastiche nelle acque, aprendo possibilità concrete per l’ambiente».

A rendere possibile il sogno giapponese è stato anche il sostegno economico di Birla Carbon Italy, Esseco e Sarpom, tre aziende del territorio che hanno creduto nel valore del progetto, coprendo le spese per la trasferta a Osaka.

«Fare scuola oggi significa fare rete con il territorio e creare occasioni per far emergere il talento dei nostri ragazzi – ha dichiarato la dirigente scolastica Francesca Malarby -. Queste aziende hanno scelto di adottare il progetto, un segnale forte di fiducia nella scuola e nei giovani».

Il sindaco di Novara, Alessandro Canelli, ha definito l’Omar «una scuola di eccellenza che riesce a stimolare i ragazzi e metterli nelle condizioni di proporsi sul mercato del lavoro già da studenti. Questi risultati ne sono la conferma»

Per il presidente della Provincia, Andrea Crivelli, l’Omar è «un unicum nel panorama scolastico novarese, tra i migliori istituti tecnici d’Italia, tanto da attrarre studenti anche da altri territori».

E il sindaco di Cerano, Mauro Cesti, ha sottolineato «la bellezza di una vera sinergia tra scuole, imprese e ambiente. Quando i giovani vengono messi in condizione di esprimersi, i risultati sorprendono».

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