«Presso l’impianto Savoini, nel comune di Maggiora (NO) sono stati destinati rifiuti non pericolosi contenenti amianto derivanti dal cantiere dell’idropolitana del parco Arrivore». Questa la risposta fornita dall’assessorato all’Ambiente della regione Piemonte al consigliere regionale Domenico Rossi che ha interrogato la giunta in merito alla possibilità di trasferimento temporaneo nel novarese di rifiuti contenenti amianto provenienti dal cantiere dell’idropolitanta di Torino.
«Oggi in aula abbiamo fatto un po’ di chiarezza su un tema delicato» ha commentato Rossi dopo la risposta all’interrogazione presentata «raccogliendo la forte preoccupazione del territorio rispetto alla notizia dello stoccaggio temporaneo nel novarese di rifiuti contenenti amianto». Nel testo del question time si chiedeva dove e per quanto tempo i materiali dovranno rimanere sul territorio novarese, ma sulle tempistiche non è stata fornita risposta.
Per questo Rossi ha spiegato «continueremo a monitorare la situazione e torneremo sul tema con un’interrogazione ordinaria per chiarire altri punti relativi alle procedure di sicurezza» aggiungendo «il Piemonte ha pagato un prezzo molto alto per l’amianto. Occorre la massima trasparenza e la massima attenzione possibile nei confronti dei cittadini e delle comunità locali quando si affrontano questi temi».
Dal canto suo l’assessorato ha spiegato che «dalla fine di aprile 2025 risultano avviati i lavori di scavo e, per quanto riguarda i rifiuti contenenti amianto, da elementi acquisiti dagli atti e da Arpa Piemonte, la destinazione è la Lombardia e, nello specifico, risultano già smaltite circa 5.000 tonnellate di materiali da scavo presso impianti autorizzati nei comuni di Pero, Bareggio, Agnosine e San Zeno Naviglio».