Il quartiere Santa Rita “alza la voce” per chiedere cura e attenzione per uno dei suoi pochi polmoni verdi: il parco Gabriele Francesco di via Roggia Ceresa. Sono, infatti, 600 le firme raccolte da residenti e famiglie – in particolare genitori con figli che frequentano l’asilo e la scuola Giovanni XXIII – per sollecitare un intervento concreto da parte del sindaco Alessandro Canelli e dell’assessora all’Ambiente Elisabetta Franzoni.
L’iniziativa, promossa da un gruppo di volontari del rione, nasce dal basso e testimonia il forte legame della comunità con il parco, oggi in condizioni di evidente abbandono. Tra le richieste principali: la sistemazione della pavimentazione, una manutenzione regolare delle aree verdi e dei giochi per bambini, il riordino generale degli spazi e, soprattutto, la riapertura del bar-pizzeria, chiuso ormai da tempo.
«Il quartiere attende da oltre un anno l’affidamento del locale – spiegano i rappresentanti dei residenti Roberto Rosmini, Mirko Ferrari e Carlo Delmastro –. In passato era un importante punto di aggregazione. Se ben gestito, potrebbe tornare a esserlo, offrendo anche servizi igienici fondamentali per chi frequenta il parco e i campi sportivi».
Al centro delle preoccupazioni anche la sicurezza: i vialetti interni risultano sconnessi e pericolosi, in particolare per i bambini, le mamme con passeggini, gli anziani e le persone con difficoltà motorie. Un altro nodo riguarda la presenza di due vecchi box abbandonati da oltre 18 anni all’interno del parco, ormai inutilizzabili e simbolo di incuria. «Contribuiscono a trasmettere un’idea di disordine e abbandono da parte delle istituzioni – sottolineano i portavoce – e andrebbero rimossi quanto prima».
Aggiunge Ferrari: «Il parco era stato dedicato anche a papa Francesco a pochi giorni dal suo insediamento: ora che è venuto a mancare, sarebbe davvero auspicabile una sistemazione».
A sostenere la mobilitazione anche l’associazione ambientalista Novara Green e Amatori Master Novara, che nel parco hanno piantato dodici alberi in memoria di amici scomparsi, nell’ambito del progetto “Adotta un albero” in collaborazione con Legambiente. «È un luogo a cui teniamo moltissimo – ha dichiarato Fabrizio Cerri, presidente di Novara Green –. Lì abbiamo collaborato anche con il gruppo di lettura Cubalibro per installare una cassetta di bookcrossing, e regolarmente i nostri volontari si occupano della raccolta dei rifiuti. È un parco speciale, che merita attenzione e rispetto».
Ora la palla passa all’amministrazione comunale, chiamata a dare risposta a una richiesta corale di cittadinanza attiva e cura del bene comune.