«Dire che Lumellogno è una frazione trascurata e abbandonata non rispecchia la realtà». Così Ezio Romano, consigliere comunale di maggioranza della civica Forza Novara e residente nella frazione, risponde alle affermazioni di Carlo Migliavacca, ex presidente del quartiere, che nei giorni scorsi aveva parlato di una comunità dimenticata, arrivando a ipotizzare uno sciopero del voto da parte dei cittadini.
«Leggo con stupore le sue considerazioni – afferma Romano – perché negli ultimi sette anni il comune di Novara ha portato avanti diversi interventi concreti a favore di Lumellogno”. Romano elenca opere e investimenti: “Lo spostamento dell’Ufficio postale in locali più idonei, l’installazione di un Bancomat grazie all’intervento del sindaco Canelli, la sistemazione del tetto degli spogliatoi del campo sportivo con un investimento di 67mila euro, la messa in sicurezza del pavimento della palestra scolastica (120mila euro) e la realizzazione della nuova mensa dell’asilo Munari, finanziata con fondi Pnrr per 220 mila euro».
Ma non solo: «Siamo finalmente vicini all’avvio del progetto dello scolmatore per prevenire gli allagamenti in via Cimitero, con un investimento di 950mila euro – prosegue Romano – e sono già stati realizzati interventi sulla rete di scarico di via Pier Lombardo (75 mila euro). Inoltre, stiamo lavorando alla manutenzione dei marciapiedi e abbiamo istituito due dissuasori di velocità e un vigile di quartiere».
Il consigliere riconosce che alcuni problemi persistono «ma riguardano competenze della Provincia e dell’Anas, come la pista ciclabile sulla provinciale 9, l’allargamento della carreggiata verso Pagliate, le rotonde richieste in più punti critici del quartiere e la sistemazione del nodo viabilistico del “biscotto” che ogni giorno registra incidenti e code».
Infine, Romano contesta duramente la proposta di Migliavacca: «Invitare a non votare è diseducativo. Non è un segnale forte, ma muto. Togliere la voce ai cittadini non è la soluzione. Chi ha avuto ruoli istituzionali dovrebbe saperlo: i problemi si affrontano con il dialogo e l’impegno, non con l’autoesclusione».