Parrucche e impianti cocleari, la Regione sblocca i fondi solo dopo le proteste

A riportare l’attenzione sul tema era stato, due settimane fa, il consigliere regionale Domenico Rossi, che aveva denunciato pubblicamente lo stallo con una interrogazione

Anche quest’anno il rifinanziamento dei contributi regionali per l’acquisto di parrucche oncologiche e di batterie e caricabatterie per impianti cocleari è arrivato in ritardo. La determina necessaria a rinnovare i fondi extra-LEA – ovvero non compresi nei livelli essenziali di assistenza ma da anni garantiti dalla Regione – non era ancora stata firmata, lasciando nel limbo centinaia di richieste da parte dei pazienti.

A riportare l’attenzione sul tema era stato, due settimane fa, il consigliere regionale Domenico Rossi, che aveva denunciato pubblicamente lo stallo con una interrogazione: «L’anno scorso si è arrivati a novembre, quest’anno a fine luglio. Per il 2026 possiamo sperare in gennaio per garantire diritti così basilari?».

Ieri, infatti, la Regione Piemonte ha annunciato la riattivazione dei fondi, confermando che sarà garantito il contributo ai pazienti con Isee inferiore ai 38 mila euro. «In questo modo – affermano gli assessori al Welfare Maurizio Marrone e alla Sanità Federico Riboldi – sarà possibile garantire ai gruppi di pazienti interessati il diritto di accedere a queste prestazioni».

Per completare l’iter, gli uffici della Regione hanno avviato una ricognizione insieme alle aziende sanitarie, per quantificare l’impegno di spesa necessario sia per le pratiche giacenti al 14 luglio, sia per le nuove richieste fino alla fine dell’anno.

A lanciare l’allarme nei mesi scorsi era stata l’Associazione Portatori di Impianto Cocleare (APIC), che denunciava ritardi gravi nel rifinanziamento. Solo nel 2023, grazie al contributo regionale, 67 persone avevano potuto ottenere il rimborso per le spese legate agli impianti cocleari, evitando di dover affrontare costi fino a 400 euro.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Parrucche e impianti cocleari, la Regione sblocca i fondi solo dopo le proteste

A riportare l’attenzione sul tema era stato, due settimane fa, il consigliere regionale Domenico Rossi, che aveva denunciato pubblicamente lo stallo con una interrogazione

Anche quest’anno il rifinanziamento dei contributi regionali per l’acquisto di parrucche oncologiche e di batterie e caricabatterie per impianti cocleari è arrivato in ritardo. La determina necessaria a rinnovare i fondi extra-LEA – ovvero non compresi nei livelli essenziali di assistenza ma da anni garantiti dalla Regione – non era ancora stata firmata, lasciando nel limbo centinaia di richieste da parte dei pazienti.

A riportare l’attenzione sul tema era stato, due settimane fa, il consigliere regionale Domenico Rossi, che aveva denunciato pubblicamente lo stallo con una interrogazione: «L’anno scorso si è arrivati a novembre, quest’anno a fine luglio. Per il 2026 possiamo sperare in gennaio per garantire diritti così basilari?».

Ieri, infatti, la Regione Piemonte ha annunciato la riattivazione dei fondi, confermando che sarà garantito il contributo ai pazienti con Isee inferiore ai 38 mila euro. «In questo modo – affermano gli assessori al Welfare Maurizio Marrone e alla Sanità Federico Riboldi – sarà possibile garantire ai gruppi di pazienti interessati il diritto di accedere a queste prestazioni».

Per completare l’iter, gli uffici della Regione hanno avviato una ricognizione insieme alle aziende sanitarie, per quantificare l’impegno di spesa necessario sia per le pratiche giacenti al 14 luglio, sia per le nuove richieste fino alla fine dell’anno.

A lanciare l’allarme nei mesi scorsi era stata l’Associazione Portatori di Impianto Cocleare (APIC), che denunciava ritardi gravi nel rifinanziamento. Solo nel 2023, grazie al contributo regionale, 67 persone avevano potuto ottenere il rimborso per le spese legate agli impianti cocleari, evitando di dover affrontare costi fino a 400 euro.

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