Omicidio di via Gnifetti, fermato un secondo uomo: avrebbe accompagnato il killer all’incontro con la vittima

La Polizia di Stato di Novara ha fermato un cittadino marocchino di 27 anni, domiciliato nel Torinese, regolare sul territorio nazionale e con precedenti di polizia, ritenuto coinvolto nell’omicidio avvenuto nel sottopasso di via Gnifetti il 30 agosto scorso.

Secondo quanto emerso dalle indagini, l’uomo avrebbe accompagnato M.A., conosciuto nel mondo dello spaccio come Minur – il 20enne già arrestato l’1 settembre con l’accusa di aver ucciso Kamal durante incontro legato allo spaccio di droga – all’appuntamento con la vittima, per poi darsi alla fuga insieme a lui subito dopo l’aggressione mortale.

Le immagini delle telecamere di videosorveglianza acquisite e le testimonianze raccolte dagli investigatori confermerebbero la sua presenza sul luogo del delitto. Dopo giorni di ricerche, il 27enne è stato rintracciato proprio a Novara.

Già durante la conferenza stampa seguita all’arresto di M.A., gli inquirenti avevano anticipato il coinvolgimento di altre persone coinvolte nella vicenda.

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Omicidio di via Gnifetti, fermato un secondo uomo: avrebbe accompagnato il killer all’incontro con la vittima

La Polizia di Stato di Novara ha fermato un cittadino marocchino di 27 anni, domiciliato nel Torinese, regolare sul territorio nazionale e con precedenti di polizia, ritenuto coinvolto nell’omicidio avvenuto nel sottopasso di via Gnifetti il 30 agosto scorso.

Secondo quanto emerso dalle indagini, l’uomo avrebbe accompagnato M.A., conosciuto nel mondo dello spaccio come Minur – il 20enne già arrestato l’1 settembre con l’accusa di aver ucciso Kamal durante incontro legato allo spaccio di droga – all’appuntamento con la vittima, per poi darsi alla fuga insieme a lui subito dopo l’aggressione mortale.

Le immagini delle telecamere di videosorveglianza acquisite e le testimonianze raccolte dagli investigatori confermerebbero la sua presenza sul luogo del delitto. Dopo giorni di ricerche, il 27enne è stato rintracciato proprio a Novara.

Già durante la conferenza stampa seguita all’arresto di M.A., gli inquirenti avevano anticipato il coinvolgimento di altre persone coinvolte nella vicenda.

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