Nasce l’Officina trasfusionale del Piemonte Orientale: completata la prima fase, al via la lavorazione di tutte le donazioni

Centralizzata a Novara la qualificazione e la lavorazione del sangue di tutto il territorio

L’Asl Novara entra ufficialmente nel nuovo modello nazionale delle Officine Trasfusionali, il sistema individuato da Agenas nel 2024 per garantire standard più elevati nella produzione, qualificazione biologica e lavorazione del sangue e dei suoi derivati. Una riorganizzazione profonda – definita dalle direttive sulla “Strutturazione e Governance della rete” – che punta a centralizzare le attività più delicate della filiera trasfusionale, assicurando uniformità, qualità farmaceutica e massima sicurezza per pazienti e donatori.

Cos’è l’Officina Trasfusionale e perché è centrale nella nuova rete

Le Officine Trasfusionali presidiano funzioni sovra-aziendali: trasformano le donazioni in emocomponenti finiti per la terapia trasfusionale e gestiscono il plasma quale materia prima destinata all’industria farmaceutica. Si tratta di una struttura strategica per l’autosufficienza regionale e nazionale, chiamata a lavorare secondo rigidi standard europei e requisiti di qualità, con procedure e controlli tipici dell’ambito farmaceutico.

L’ASL Novara hub per la qualificazione biologica: completata la prima fase

Dal gennaio 2025, il Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale (SiMT) e il Centro di Produzione e Validazione Emocomponenti (CPVE) dell’Asl Novara – Presidio Ospedaliero di Borgomanero – hanno ampliato il loro raggio operativo: oltre a Biella, Vercelli e Verbano Cusio Ossola, eseguono ora gli esami di qualificazione biologica anche per tutte le donazioni raccolte nelle aree di Alessandria e Asti.

Una svolta che ha permesso di chiudere la prima fase di realizzazione dell’Officina Trasfusionale del Piemonte Orientale: la qualificazione biologica di tutto il sangue e degli emocomponenti raccolti nel quadrante è ora effettuata in modo centralizzato e uniforme.

Dal 3 novembre avviata la seconda fase: la lavorazione fisica delle donazioni

Il passo successivo è già in corso. Dal 3 novembre, infatti, l’ASL Novara ha avviato la seconda fase del progetto: la lavorazione fisica delle donazioni di sangue ed emocomponenti provenienti non solo dal proprio SIMT, ma anche dall’ospedale Maggiore e dall’Avis di Novara e Arona.

Questa nuova centralizzazione consente di gestire in modo integrato e omogeneo tutta la filiera del Piemonte Orientale, dalla raccolta alla trasformazione, fino alla distribuzione di emocomponenti qualificati secondo standard elevati.

Un modello destinato a crescere

La nascita dell’Officina Trasfusionale nel quadrante orientale del Piemonte rappresenta un tassello fondamentale nel percorso nazionale verso una rete trasfusionale più moderna, coordinata e sicura. Un passo che migliora l’efficacia dei processi, riduce le duplicazioni e rafforza la capacità del sistema sanitario regionale di garantire autosufficienza e qualità nelle terapie trasfusionali.

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