Fondazione Comunità Novarese celebra 25 anni di impegno e solidarietà

Una serata di condivisione con partner e sostenitori. Il presidente Maggi: «Non sono solo i 25 anni della Fondazione, ma della nostra comunità»

Un compleanno speciale, che non è solo una ricorrenza ma una dichiarazione d’amore per il territorio. La Fondazione Comunità Novarese ha festeggiato ieri sera, 10 giugno, al Castello Dal Pozzo di Oleggio Castello, i suoi primi 25 anni di attività con una serata conviviale dedicata a partner e sostenitori che, nel corso del tempo, hanno creduto nella forza del dono e della coesione sociale.

A fare gli onori di casa, il presidente Davide Maggi, che nel suo intervento ha voluto sottolineare come questa tappa non sia soltanto un anniversario per l’ente, ma una festa per tutta la comunità novarese: «Questi non sono solo i 25 anni della Fondazione, ma della nostra comunità. Una comunità che ha scelto, in tanti modi, di prendersi cura di se stessa e degli altri».

Nel suo discorso Maggi ha ribadito il ruolo della Fondazione come strumento collettivo, capace di attivare energie, legami e risorse: «Abbiamo costruito un modello di solidarietà basato sul radicamento profondo nel territorio e sulla fiducia tra le persone. La Fondazione è un ponte tra chi ha il desiderio di donare e chi ha bisogno di essere sostenuto. La nostra forza sta nelle relazioni: non facciamo assistenza, ma costruiamo insieme futuro».

Il presidente ha poi ricordato con gratitudine i predecessori alla guida della Fondazione: il senatore Ezio Leonardi, recentemente scomparso e primo presidente dell’ente, Romeo Robiglio e Cesare Ponti, «uomini che hanno saputo tenere viva la visione iniziale e farla crescere, ognuno con il proprio stile e la propria sensibilità».

Nel corso di questi 25 anni la Fondazione ha sostenuto centinaia di progetti sociali, culturali, sanitari ed educativi, diventando un punto di riferimento stabile per il terzo settore novarese. Un lavoro capillare e paziente, che ha fatto emergere potenzialità spesso nascoste e ha dato voce a bisogni nuovi, costruendo una rete solida di fiducia e corresponsabilità.

Il 2025, anno del venticinquennale, è accompagnato da una serie di eventi e incontri sul territorio, per riaffermare, con i fatti, che la comunità è il cuore pulsante del cambiamento e che investire nel capitale umano e nelle relazioni è la strada maestra per un futuro condiviso.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Fondazione Comunità Novarese celebra 25 anni di impegno e solidarietà

Una serata di condivisione con partner e sostenitori. Il presidente Maggi: «Non sono solo i 25 anni della Fondazione, ma della nostra comunità»

Un compleanno speciale, che non è solo una ricorrenza ma una dichiarazione d’amore per il territorio. La Fondazione Comunità Novarese ha festeggiato ieri sera, 10 giugno, al Castello Dal Pozzo di Oleggio Castello, i suoi primi 25 anni di attività con una serata conviviale dedicata a partner e sostenitori che, nel corso del tempo, hanno creduto nella forza del dono e della coesione sociale.

A fare gli onori di casa, il presidente Davide Maggi, che nel suo intervento ha voluto sottolineare come questa tappa non sia soltanto un anniversario per l’ente, ma una festa per tutta la comunità novarese: «Questi non sono solo i 25 anni della Fondazione, ma della nostra comunità. Una comunità che ha scelto, in tanti modi, di prendersi cura di se stessa e degli altri».

Nel suo discorso Maggi ha ribadito il ruolo della Fondazione come strumento collettivo, capace di attivare energie, legami e risorse: «Abbiamo costruito un modello di solidarietà basato sul radicamento profondo nel territorio e sulla fiducia tra le persone. La Fondazione è un ponte tra chi ha il desiderio di donare e chi ha bisogno di essere sostenuto. La nostra forza sta nelle relazioni: non facciamo assistenza, ma costruiamo insieme futuro».

Il presidente ha poi ricordato con gratitudine i predecessori alla guida della Fondazione: il senatore Ezio Leonardi, recentemente scomparso e primo presidente dell’ente, Romeo Robiglio e Cesare Ponti, «uomini che hanno saputo tenere viva la visione iniziale e farla crescere, ognuno con il proprio stile e la propria sensibilità».

Nel corso di questi 25 anni la Fondazione ha sostenuto centinaia di progetti sociali, culturali, sanitari ed educativi, diventando un punto di riferimento stabile per il terzo settore novarese. Un lavoro capillare e paziente, che ha fatto emergere potenzialità spesso nascoste e ha dato voce a bisogni nuovi, costruendo una rete solida di fiducia e corresponsabilità.

Il 2025, anno del venticinquennale, è accompagnato da una serie di eventi e incontri sul territorio, per riaffermare, con i fatti, che la comunità è il cuore pulsante del cambiamento e che investire nel capitale umano e nelle relazioni è la strada maestra per un futuro condiviso.

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Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore