C’è anche un po’ di Novara nel riconoscimento della cucina italiana come patrimonio immateriale Unesco

Dalla collaborazione con La Cucina Italiana al lavoro di divulgazione gastronomica: il contributo dello chef novarese Giovanni Ruggieri nel percorso che ha portato al riconoscimento

C’è anche un pezzo di Novara nel percorso che ha portato la cucina italiana a essere riconosciuta come patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. Un risultato collettivo, costruito nel tempo, che passa non solo dai grandi nomi della ristorazione, ma anche da un lavoro paziente di studio, racconto e divulgazione. Tra i protagonisti di questo cammino c’è lo chef novarese Giovanni Ruggieri, da anni collaboratore della rivista La Cucina Italiana, prima promotrice della candidatura delle ricette italiane al prestigioso riconoscimento internazionale.

È proprio dalle pagine della storica rivista – punto di riferimento per la cultura gastronomica del Paese – che ha preso forma l’idea di tutelare non solo i piatti, ma il sapere diffuso che li accompagna: gesti, tradizioni, territori, stagioni, memoria familiare. Un’idea che nel tempo ha coinvolto cuochi, studiosi, giornalisti, produttori e divulgatori, fino ad arrivare al traguardo Unesco.

In questo percorso Giovanni Ruggieri ha portato il proprio contributo attraverso un lavoro costante di ricerca e narrazione della cucina italiana, affiancando figure di primo piano come Antonino Cannavacciuolo, Carlo Cracco, Davide Oldani, Aurora Mazzucchelli, Niko Romito e i fratelli Marino. Chef diversi per stile e provenienza, ma uniti dalla stessa convinzione: la cucina italiana è un patrimonio vivo, che va raccontato e trasmesso, non semplicemente celebrato.

«Questo riconoscimento – spiega Ruggieri – non premia solo l’alta cucina, ma anche il modo in cui l’Italia cucina ogni giorno. Le ricette tramandate, i prodotti locali, le mani che impastano, assaggiano, correggono. Avere contribuito, anche solo in parte, a questo percorso è motivo di grande orgoglio, soprattutto perché nasce da un lavoro culturale prima ancora che gastronomico».

Un lavoro che per Ruggieri è sempre partito dal territorio. «La cucina italiana è fatta di mille Italie – aggiunge – e Novara, con la sua tradizione agricola, il riso, i piatti della pianura e dell’acqua, ne è una tessera importante. Raccontare la cucina significa raccontare le persone e i luoghi: senza questo, le ricette restano vuote».

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Immagine di Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore