Carcinoma mammario HER2-positivo: a Chicago lo studio Destiny-Breast09. Novara tra i centri d’eccellenza per l’accesso alla terapia

L'ospedale Maggiore è uno dei soli due centri nel Nord Italia e l’unico in Piemonte, coinvolti nello studio

Un passo avanti significativo nella lotta contro il carcinoma mammario HER2-positivo arriva dallo studio clinico DESTINY-Breast09, presentato il 2 giugno durante il congresso annuale dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO) a Chicago. I dati diffusi nel corso dell’evento dimostrano che una nuova combinazione farmacologica può rallentare in modo rilevante la progressione della malattia, prolungando i tempi prima che il tumore torni a crescere.

Lo studio, di fase 3, ha coinvolto 1.157 pazienti affette da carcinoma mammario HER2-positivo localmente avanzato o metastatico, mai trattate in precedenza con chemioterapia o farmaci anti-HER2. Le partecipanti sono state suddivise in tre gruppi e trattate rispettivamente con: trastuzumab deruxtecan (Enhertu®) e placebo, trastuzumab deruxtecan in combinazione con pertuzumab (Perjeta®), oppure con la terapia standard (THP), che prevede l’utilizzo di un taxano insieme a trastuzumab (Herceptin®) e pertuzumab.

I risultati sono particolarmente incoraggianti: la combinazione trastuzumab deruxtecan + pertuzumab ha ridotto del 44% il rischio che la malattia progredisca o che la paziente muoia, rispetto al trattamento standard. Inoltre, il tempo medio di stabilità della malattia è stato di oltre tre anni (40,7 mesi), a fronte dei circa 26,9 mesi osservati nel gruppo THP.

Trastuzumab deruxtecan è un anticorpo farmaco-coniugato (ADC) di nuova generazione, che lega l’anticorpo trastuzumab a un potente agente chemioterapico, il deruxtecan. Anche se non è ancora approvato per l’uso in prima linea, i risultati dello studio DESTINY-Breast09 aprono nuove prospettive terapeutiche e pongono le basi per un cambiamento negli standard di cura.

In Italia, le pazienti affette da carcinoma mammario HER2-positivo localmente avanzato o metastatico possono accedere in via sperimentale a questa nuova terapia grazie allo studio DEMETHER. Tra i centri coinvolti, spicca l’ospedale Maggiore di Novara, che offre questa opportunità unica nel panorama piemontese.

«Novara è uno dei soli due centri nel Nord Italia, e l’unico in Piemonte, coinvolti nello studio DEMETHER – spiega la professoressa Alessandra Gennari, ordinaria di Oncologia all’Università del Piemonte Orientale e direttrice della Divisione di Oncologia dell’ospedale Maggiore di Novara, presente al congresso ASCO di Chicago –. Per le nostre pazienti si tratta di un’occasione rara e preziosa per ricevere un trattamento innovativo e potenzialmente più efficace, prima ancora della sua approvazione ufficiale. La partecipazione a questo studio rappresenta una concreta opportunità terapeutica e conferma Novara come centro oncologico di rilievo internazionale».

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Carcinoma mammario HER2-positivo: a Chicago lo studio Destiny-Breast09. Novara tra i centri d’eccellenza per l’accesso alla terapia

L’ospedale Maggiore è uno dei soli due centri nel Nord Italia e l’unico in Piemonte, coinvolti nello studio

Un passo avanti significativo nella lotta contro il carcinoma mammario HER2-positivo arriva dallo studio clinico DESTINY-Breast09, presentato il 2 giugno durante il congresso annuale dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO) a Chicago. I dati diffusi nel corso dell’evento dimostrano che una nuova combinazione farmacologica può rallentare in modo rilevante la progressione della malattia, prolungando i tempi prima che il tumore torni a crescere.

Lo studio, di fase 3, ha coinvolto 1.157 pazienti affette da carcinoma mammario HER2-positivo localmente avanzato o metastatico, mai trattate in precedenza con chemioterapia o farmaci anti-HER2. Le partecipanti sono state suddivise in tre gruppi e trattate rispettivamente con: trastuzumab deruxtecan (Enhertu®) e placebo, trastuzumab deruxtecan in combinazione con pertuzumab (Perjeta®), oppure con la terapia standard (THP), che prevede l’utilizzo di un taxano insieme a trastuzumab (Herceptin®) e pertuzumab.

I risultati sono particolarmente incoraggianti: la combinazione trastuzumab deruxtecan + pertuzumab ha ridotto del 44% il rischio che la malattia progredisca o che la paziente muoia, rispetto al trattamento standard. Inoltre, il tempo medio di stabilità della malattia è stato di oltre tre anni (40,7 mesi), a fronte dei circa 26,9 mesi osservati nel gruppo THP.

Trastuzumab deruxtecan è un anticorpo farmaco-coniugato (ADC) di nuova generazione, che lega l’anticorpo trastuzumab a un potente agente chemioterapico, il deruxtecan. Anche se non è ancora approvato per l’uso in prima linea, i risultati dello studio DESTINY-Breast09 aprono nuove prospettive terapeutiche e pongono le basi per un cambiamento negli standard di cura.

In Italia, le pazienti affette da carcinoma mammario HER2-positivo localmente avanzato o metastatico possono accedere in via sperimentale a questa nuova terapia grazie allo studio DEMETHER. Tra i centri coinvolti, spicca l’ospedale Maggiore di Novara, che offre questa opportunità unica nel panorama piemontese.

«Novara è uno dei soli due centri nel Nord Italia, e l’unico in Piemonte, coinvolti nello studio DEMETHER – spiega la professoressa Alessandra Gennari, ordinaria di Oncologia all’Università del Piemonte Orientale e direttrice della Divisione di Oncologia dell’ospedale Maggiore di Novara, presente al congresso ASCO di Chicago –. Per le nostre pazienti si tratta di un’occasione rara e preziosa per ricevere un trattamento innovativo e potenzialmente più efficace, prima ancora della sua approvazione ufficiale. La partecipazione a questo studio rappresenta una concreta opportunità terapeutica e conferma Novara come centro oncologico di rilievo internazionale».

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