A Novara il basket riesce a fare canestro anche senza scendere in campo. Stavolta però il rimbalzo non è stato tecnico ma burocratico: tra il Basket College e l’assessorato allo Sport del Comune è andato in scena un botta e risposta così rapido – in meno di cinque ore – che la replica dell’amministrazione e la contro-replica della società sono arrivate prima ancora che il primo comunicato del College venisse reso pubblico dagli organi di stampa.
Le accuse del Basket College (ore 10.31)
Il direttore sportivo Dario Corbellini e il presidente Andrea Delconte (in foto) hanno acceso la miccia lamentando l’assenza di certezze sugli spazi di allenamento al Pala Sartorio e al Pala Verdi, a pochi giorni dall’inizio della stagione di Serie C. Il rischio, hanno spiegato, è di dover cominciare la preparazione addirittura fuori città. «A oggi – ha spiegato Corbellini – non abbiamo alcuna certezza del fatto che potremo utilizzare gli spazi di allenamento del Pala Sartorio ad orari e giorni adeguati. Di questo passo temiamo di dover iniziare la preparazione al campionato fuori dalla città di Novara».
Il club lamenta una gestione «senza ordine di priorità», ridotta «a una sorta di lotteria con un click-day» che lascerebbe spazio sempre agli stessi. Non mancano i timori per il ripetersi dei disagi dello scorso anno: «Abbiamo dovuto sopportare costose sanzioni federali e oltre un mese di stop per la sostituzione di un tabellone», ha ricordato Delconte: «Organizzare un campionato di Serie C a Novara sembra davvero impossibile».
Infine accusano: «Gli spazi di allenamento che avevamo individuato, da diverse settimane ormai risultavano appannaggio di due società, peraltro sempre le stesse, che sicuramente non affrontano un campionato agonistico come quello di Serie C e che per dipiù, per quanto risulti, già godono di uso esclusivo in uno degli impianti privati più belli della città».
La risposta dell’assessore De Grandis (ore 14.10)
Il vicesindaco e assessore allo Sport Ivan De Grandis (in foto) ha replicato sottolineando che «il 5 giugno sono state inviate a tutte le società le modalità di richiesta per la concessione degli spazi», con scadenza il 22 giugno. «Soltanto il 18 agosto, ben 57 giorni dopo, Basket College ha presentato la richiesta tardiva», osserva l’assessore allo Sport, che però precisa: «Nonostante ciò l’amministrazione ha comunque accolto la domanda, autorizzando l’utilizzo del Pala Sartorio negli orari liberi».
Da qui la smentita delle accuse: «Non è corretto parlare di favoritismi: quelle società hanno semplicemente rispettato le scadenze. Nessuna lotteria, nessun click-day». Quanto ai guasti agli impianti, «i tempi tecnici sono dipesi dalla ditta incaricata, non da una mancata attenzione del Comune». Conclusione: «Il Basket College, come tutte le società, ha avuto tempi e modi per programmare. E ogni volta che ha presentato delle richieste, ha sempre trovato risposte precise ed immediate e tutta la disponibilità, ovviamente nei limiti del possibile. Lo sfogo appare come una polemica sterile, frutto di una visione soggettiva che non trova riscontro nei fatti».
La contro–replica del College (ore 15.14)
Il Basket College ha subito rilanciato: «Siamo ben lontani dal voler piegare a polemiche sterili la nostra posizione», scrive la società, che ricorda «i numerosi progetti sociali e giovanili condotti insieme al Comune». La sostanza, ribadiscono, è che «per settimane due sole società hanno avuto un accaparramento sproporzionato di spazi», mentre il College, impegnato nei playout fino a giugno, non poteva sapere quale campionato avrebbe disputato.
Domande restano aperte: «Perché da settembre il Pala Sartorio non sarà disponibile? Perché è stato assegnato quasi in esclusiva a società che dispongono già di un palazzetto privato?», si chiedono i dirigenti. E aggiungono: «Se le multe federali verranno in qualche modo risarcite».
Per il momento, insomma, la partita più accesa non è sul parquet ma nelle note ufficiali: tra protocolli, scadenze e repliche, il campionato di Serie C deve ancora iniziare, ma il punteggio della diatriba è già in doppia cifra.