Ammar, 18 anni, travolto dal treno. «Era il mio migliore amico, mio fratello»

È stato identificato il ragazzo morto ieri sera, travolto da un treno alla stazione di Trecate. Si chiamava Ammar Tamer, aveva 18 anni e mezzo, era di nazionalità egiziana e proveniva dal governatorato di Fayyum. Da alcuni mesi viveva in un comune della provincia di Milano, insieme ad altri connazionali.

Secondo la ricostruzione della Polfer, Ammar e un amico – ora ricoverato all’ospedale Maggiore di Novara con diverse fratture – sarebbero scese dal treno e avrebbero attraversato i binari, senza accorgersi che da un altro binario stava sopraggiungendo un convoglio in direzione opposta. È stato questione di un istante: un errore fatale che non ha lasciato scampo al diciottenne.

LEGGI ANCHE Un ragazzo morto non basta a fermare l’odio

Durante il violento impatto, una scarpa della vittima è stata scagliata a distanza, colpendo un terzo ragazzo che si trovava sulla banchina. Anche lui è stato portato in ospedale, ma le sue condizioni non destano preoccupazione.

La notizia della tragedia ha profondamente scosso il gruppo di giovani con cui Ammar aveva condiviso gli ultimi mesi di vita in Italia. «Era il mio migliore amico, mio fratello – racconta uno di loro –. Eravamo qui da cinque mesi e lui aveva da poco lasciato la scuola. Non riesco a credere che sia morto».

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Immagine di Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Ammar, 18 anni, travolto dal treno. «Era il mio migliore amico, mio fratello»

È stato identificato il ragazzo morto ieri sera, travolto da un treno alla stazione di Trecate. Si chiamava Ammar Tamer, aveva 18 anni e mezzo, era di nazionalità egiziana e proveniva dal governatorato di Fayyum. Da alcuni mesi viveva in un comune della provincia di Milano, insieme ad altri connazionali.

Secondo la ricostruzione della Polfer, Ammar e un amico – ora ricoverato all’ospedale Maggiore di Novara con diverse fratture – sarebbero scese dal treno e avrebbero attraversato i binari, senza accorgersi che da un altro binario stava sopraggiungendo un convoglio in direzione opposta. È stato questione di un istante: un errore fatale che non ha lasciato scampo al diciottenne.

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Durante il violento impatto, una scarpa della vittima è stata scagliata a distanza, colpendo un terzo ragazzo che si trovava sulla banchina. Anche lui è stato portato in ospedale, ma le sue condizioni non destano preoccupazione.

La notizia della tragedia ha profondamente scosso il gruppo di giovani con cui Ammar aveva condiviso gli ultimi mesi di vita in Italia. «Era il mio migliore amico, mio fratello – racconta uno di loro –. Eravamo qui da cinque mesi e lui aveva da poco lasciato la scuola. Non riesco a credere che sia morto».

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