Addio alla monotonia degli anni passati. Tra perturbazioni artiche e improvvise fiammate anticicloniche, le festività del 2025 promettono un meteo dinamico e ricco di colpi di scena. Il Piemonte si prepara a una vigilia bianca sopra i 500 metri.
Sarà un Natale diverso dal solito, lontano da quel “piattume” anticiclonico che per quasi un decennio ha regalato cieli sereni e mitezza ininterrotta tra il 24 dicembre e l’Epifania. Quest’anno l’atmosfera ha deciso di rimescolare le carte: un robusto anticiclone isolato sull’Atlantico farà da “scivolo” per correnti più vivaci e imprevedibili, portando sull’Italia un meteo a tratti bizzarro.
Il primo cambio di scenario arriverà proprio il 24 dicembre. Una perturbazione alimentata da correnti fredde orientali colpirà il Nord-Ovest, portando piogge diffuse e un progressivo calo termico.
La vera sorpresa riguarderà la quota neve: se a mezzogiorno i fiocchi cadranno sopra i 1200 metri, con il passare delle ore il limite scenderà velocemente. Durante la sera della vigilia e la notte di Natale, gran parte del Piemonte potrebbe vedere il paesaggio imbiancarsi fino a quote di collina (400-500 metri).
Nel Novarese la neve è attesa sopra i 500 metri, ma non si escludono sorprese a quote inferiori se le precipitazioni dovessero farsi intense.
In città a Novara salvo “miracoli” dell’ultimo minuto, prevarrà la pioggia, magari mista a qualche fiocco bagnato durante i momenti più freddi della notte.
Passata la fase perturbata del giorno di Natale, il meteo cambierà radicalmente. Dal 26 al 29 dicembre, un’improvvisa espansione dell’alta pressione causerà un’impennata delle temperature.
Sarà un clima insolitamente mite, quasi primaverile, specialmente in quota: a 1000 metri si potrebbero sfiorare i 15°C. In pianura l’inversione termica manterrà l’aria un po’ più fresca, ma i valori resteranno comunque ben al di sopra delle medie stagionali, regalandoci giornate soleggiate ideali per le passeggiate post-festive.
La tendenza Capodanno suggerisce un ritorno del “Generale Inverno”.
L’illusione primaverile potrebbe durare poco. Bisogna osservare con attenzione i movimenti dopo il 29 dicembre, quando il freddo tenterà di riconquistare l’Europa. Correnti gelide da nord-est punteranno probabilmente verso l’Italia, pronte a far crollare il termometro proprio allo scadere del 2025.
Le prime proiezioni per l’inizio del 2026 suggeriscono un avvio d’anno con freddo pungente e il possibile ritorno della neve tra il 2 e il 6 gennaio.
Nota di cautela: Data la distanza temporale, queste ultime proiezioni rimangono una tendenza e non una certezza scientifica. Per conferme e dettagli più precisi sulla calza della Befana, non resta che attendere i prossimi aggiornamenti.







